Ambienti per lo Spinning alla Trota : il Torrente Montano e di Fondovalle

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La pesca spinning può regalare catture veramente molto importanti, sia dal punto di vista della qualità che da quello puramente affettivo e di peso.

Il periodo non è dei migliori, le temperature sono ancora troppo rigide e le poche ore di sole che scaldano il giorno regolano un'attività dei salmonidi relegata a finestre molto brevi ed effimere.

Tuttavia, il pescatore che ama questa tipologia di pesca non ci sta ad aspettare e quindi impugna la sua fidata canna da spinning e, vestito di tutto punto, guarda i suoi luoghi abituali di pesca facendo delle riflessioni e successivamente delle scelte.

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Gli ambienti di pesca da scegliere sono sostanzialmente due: Il torrente di alta montagna o di fondovalle. Due spot con caratteristiche ed emozioni diverse.

TORRENTE MONTANO

Siamo ad una quota di almeno mille metri sul livello del mare. In questo contesto possiamo incontrare ancora la neve che persisterà fino a primavera inoltrata. Abbiamo di fronte ai nostri occhi la magia della natura che si rinnova di anno in anno.

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Il bosco ancora dorme sonni tranquilli, l'acqua del torrente spesso è pari al ghiaccio fuso, ed anche le trote sono belle ferme. Qui incontreremo la qualità, pesci molto rustici che se anche di taglia modesta ci faranno brillare gli occhi con i loro colori fantastici.

Come esca da utilizzare, in questo preciso momento della stagione, via libera ai classici rotanti con paletta larga, quindi Mepps del n. 2-3 che ruotano al minimo giro di manovella del mulinello imprimendo buone vibrazioni ed invogliando, quindi qualche trota ad abboccare.

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In alternativa, minnows ed esche in silicone (shads, worms, ecc.) potranno risultare altrettanto catturanti, prediligendo magari le seconde, che vi potranno dare la possibilità di rimanere in zona strike per un tempo maggiore, consentendovi così di portare all'attacco anche le trote rintanatesi negli anfratti del fondale.

Per quanto riguarda l'aspetto cromatico, mi sento di consigliarvi esche dai colori naturali, che ben si adattano alle acque chiare e basse che solitamente si incontrano in data d'apertura, prediligendo i colori scuri in acque chiare e relegando quelle dalla tonalità più accesa in acque opaline o velate.

Cos'è un rotante?

Abbiamo accennato poco sopra a questo artificiale che ha fatto la storia della pesca a spinning in acqua ferma e corrente. A dire il vero non imita un qualcosa in particolare, ma grazie alle sue vibrazioni impresse in acqua dalla paletta, stimola la linea laterale dei predatori e il conseguente attacco.

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Possiamo trovarne di vari colori sia per quanto riguarda la paletta che il corpo del rotante stesso.

I migliori in assoluto per pescare trote selvatiche di alta montagna sono sicuramente quelli con colori poco sgargianti, quindi via libera a palette con colorazioni argentee, magari anche poco lucide e corpi tendenti al giallo o al rosso scuro. Ottimi anche quelli con colorazioni nere soprattutto in condizioni di poca acqua e molto chiara.

Amo singolo o ancoretta?

L'artificiale metallico, rotante, trova le sue origini in tempi lontani, dove la pesca era una pratica meno sportiva rispetto ai tempi moderni, quindi tutto girava intorno alla cattura del pesce.

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Non che oggi sia differente, ovvio che si va a pescare per catturare i pesci, però per puro divertimento, quindi, il pescatore moderno di spinning ha una etica di salvaguardia del pesce e dell'ambiente molto alta. Ecco che l'ancorina viene sostituita dall'amo singolo per rendere il tutto molto più sportivo e meno dannoso per il pesce che attacca l'artificiale.

Un pesce che attacca un artificiale dotato di ancorina o più ancorine come nel caso dei minnow, può subire danni all'apparato boccale al contrario con l'amo singolo, magari privato dell'ardiglione, il pesce sicuramente non subirà alcun danno. Quindi, si consiglia di modificare gli artificiali sostituendo l'ancorina con l'amo singolo senza ardiglione.

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Come si recupera un rotante

Pescando in acqua corrente le difficoltà ci sono. Abbiamo a che fare, appunto con la corrente del corso d'acqua che può essere più o meno accentuata; questo dipende dai livelli.

Si lancia l'artificiale a monte dell'hot spot e con il movimento di canna e mulinello, dosando il recupero, si cerca di far passare l'imitazione dove riteniamo ci sia il pesce in caccia.

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Dobbiamo stare molto attenti ai punti “morti” tutti quei giri d'acqua dietro ai massi o a ostacoli sommersi che frenano la corrente. In quel caso il recupero dovrà essere più veloce ed anche la canna dovrà muoversi parallela al corso d'acqua in maniera più repentina in modo da imprimere al rotante scatti imprecisi per invogliare la trota all'attacco dello stesso.

FONDOVALLE

Il torrente di fondovalle ha, rispetto al torrente montano, una morfologia differente, ha tratti più lineari, un alveo più ampio, dove buche e correnti si alternano a lame d'acqua più o meno lunghe e profonde.

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Qui troveremo trote di vario tipo: fario, marmorate, ibridi delle due specie e qualche iridea scampata alle gare dell'anno precedente. Cambia anche la pezzatura delle stesse, con trote che possono raggiungere anche taglie di tutto rispetto e peso di alcuni chili.

Perciò cambierà anche il nostro modo di approcciarci in pesca, adottando canne ed artificiali adatti all'uopo. Una 2,40 metri di varia grammatura e potenza, ottime le 20-50 grammi strizzando, però, l'occhio anche alle 2,70 metri di pari grammatura che ci aiuteranno sicuramente se il fondovalle prescelto è molto largo.

Questi ambienti sono battuti da molti pescatori amanti delle varie tecniche, quindi anche il pesce sarà più disturbato. Il consiglio è quello di andare in fondovalle nelle ore centrali della giornata, quando molti dei pescatori se ne saranno andati ed anche i pesci riacquisteranno un certo grado di tranquillità andando a occupare di nuovo le postazioni di caccia.

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Gli artificiali più adatti alla pesca in fondovalle sono i minnow di varia forma e lunghezza e crank di buone dimensioni (7-9 cm) per affrontare le postazioni più profonde. In alternativa i classici affondanti di mole più sostenuta (9-11-13 cm) da impiegare nelle lame di buona profondità.

Anche l'ondulante di buona taglia può a buon diritto essere qui annoverato fra le esche che possono dare buone soddisfazioni in termini di catture, a patto di recuperarlo in maniera lenta e lineare, prediligendo l'utilizzo di tale esca nelle buche più profonde.

Minnow affondanti

Questa tipologia di artificiale in balsa che ha origini lontane, racchiude, al suo interno una quantità di piombo più o meno elevata, questo dipende dalla dimensione dell'artificiale.

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Pescando in fondovalle, se vogliamo fare selezione dovremo impiegare minnow di misure anche importanti. Quando ci troviamo di fronte una buca o una piana caratterizzata da buona profondità, sceglieremo questa tipologia di minnow chiamato anche “count down” proprio perchè, pescando in postazioni profonde, una volta lanciato inizieremo a contare prima di iniziare a recuperarlo. Più aspettiamo, pi ovviamente l'artificiale si avvicinerà al fondo.

Nelle postazioni profonde, dobbiamo tentare più fasce d'acqua perchè, talvolta, la trova può stazionare anche a metà del fondale. Quindi, il numero a cui arriveremo a contare sarà il punto di riferimento per far lavorare l'artificiale a profondità diverse.

Il crank bait

Un artificale dalle forme tozze ed arrotondate, dotato di una paletta piegata riesce, con recuperi vigorosi di raggiungere buone profondità.

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L'azione di pesca con il crank bait prevede tre fasi da rispettare alla lettera per un corretto funzionamento dell'artificiale. Una volta lanciato il crank bait si inizia il recupero lento in modo da far affondare l'esca con buona continuità nei primi metri dello strato d'acqua.

Il recupero si fa via, via più veloce e l'artificiale inizia a prendere il fondo lavorando parallelamente allo stesso. Infine si richiama l'esca verso la superficie. Massima attenzione in questa fase perché avremo sicuramente l'attacco del pesce.

Lo snodato

Conosciuto anche come “Jointed” questo minnow viene impiegato in grosse dimensioni quando andiamo alla ricerca di grosse prede, nel caso specifico trote.

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Possiamo trovarlo sia affondante che galleggiante e in acqua lavora e si muove con una sinuosità impressionanate tanto da invogliare all'attacco anche il più apatico dei predatori.

Si lancia e si inizia un recupero lento per poi aumentare e rallentare di nuovo. Un'esca micidiale in molte condizioni soprattutto con colorazioni naturali.

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