Traina con l'Aguglia Morta

Traina con Aguglia Morta

L’ aguglia morta, va pescata in estate ed autunno e congelata nella carta stagnola, dopo aver rotto la spina centrale: afferriamo testa e coda con uno straccio e diamo un colpo secco. In questo modo la spina si romperà in più punti rendendo l’aguglia molto più floscia, e garantendo un nuoto più sinuoso.

Il suo range di catture è molto ampio e va dalla ricciola, alla leccia, passando per palamite, serra e barracuda. Non di rado in acque poco profonde, può essere attaccata da grandi spigole.

L’ Aguglia morta pur essendo molto efficace, va stabilizzata: è opportuno infatti piantare un piombo ad oliva sotto le branchie, di peso variabile dai 15 ai 40 gr a seconda delle dimensioni dell’esca.

Un sistema molto pratico per l’applicazione della zavorra consiste nell’inserire un filo doppio nel foro del piombo in modo che da un lato fuoriesca un anello e dall’altro due baffi.

L’anello si inserisce nel rostro dell’aguglia, mentre i due baffi si legano dietro alle branchie: in genere per legare il piombo si usano cotone cerato o multifibre morbido, comunque mai fili troppo sottili che rischierebbero di tagliare la carne dell’esca.

Nel posizionare il piombo stabilizzatore, bisogna fare in modo che questo si inserisca perfettamente nella parte inferiore delle branchie, così da celarsi parzialmente e diventare parte integrante dell’esca.

L’innesco si realizza con due ami fissi a 7-10 cm l’uno dall’altro: vanno inseriti entrambi sotto pelle, il primo a metà corpo, il secondo verso la coda. Davanti ai due ami, con del dracon, si realizza un nodo scorrevole che va portato ed inserito tra il rostro e la parte inferiore della bocca. Questa poi va serrata con il nodo all’interno, usando del filo elastico. Il nodo scorrevole farà da blocco per trainare l’esca, e per questo va realizzato in maniera che scorra a fatica.

Il terminale per l’ aguglia morta si può realizzare in fluorocarbon , treccia d’acciaio o acciaio ricoperto, a seconda delle prede che si possono incontrare.

Dopo averla stabilizzata e innescata, va calata dietro la poppa e trainata aumentando lentamente la velocità, per rendersi conto di quale sia l’andatura a cui si muove meglio.

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