Artificiali A-One Seika Tubertini

Piombo Guardiani

La tecnica del piombo guardiano è un sistema di pesca molto antico che trova largo impiego nella traina con le esche vive, soprattutto nell’insediamento di ricciole, dentici, leccie e serra.

Metodo facile, economico e soprattutto efficiente, viene oramai considerato un vero e proprio sistema di pesca.

Questa soluzione di affondamento prende il nome proprio dal fatto che il piombo, precedendo il terminale, quando tocca il fondo “mette in guardia” il pescatore, dandogli la possibilità di regolare la quota a cui si vuol far lavorare l’esca e consentendo di aumentare la selettività dell’azione di pesca.

Vediamo nel dettaglio come si esegue un corretto uso del piombo.

Il primo passo è quello di tenere una velocità molto bassa, intorno a 1 nodo, per evitare che questo salga troppo a galla, e di utilizzare una sola canna per non compromettere l’azione di pesca con ingarbugliamenti fastidiosi (consigliamo di tenerela in mano per cercare di sentire tutti i movimenti della nostra esca e essere pronti a ferrare).

Dopo aver innescato il vivo e averlo calato in mare, procediamo con filare in mare circa 15-20 di terminale dello 0,60-0,70 in fluoruocarbon legato alla lenza madre del mulinello tramite un sistema a sgangio. Con l’utilizzo del multi fibre in bobina si è ridotto al massimo il diametro della lenza madre, e un carico di rottura di circa 100 lb consente un ottimo affondamento utilizzando pochissimo piombo.

L’impiego del multifibra favorisce la ferrata del pesce ma non consente errori durate il combattimento di grossi pesci.

 
 

A questo punto agganciamo il piombo guardiano alla lenza madre e solleviamo il piombo dal fondo, ripetendo l’operazione a intervalli di tempo.

L’azione di pesca quindi deve avvenire tramite rilasci e recuperi di mulinello, facendo lavorare l’esca a stretto contatto del fondo.  Per avere un ottimo affondamento, il filo del mulinello dovrà immergersi al massimo a 5/6 mt dallo specchio di poppa.

Data la sospettosità dei predatori nel mangiare l’esca viva, consigliamo sempre di ferrare ferrare qualche secondo dopo rispetto al “bite” della preda.

La componente acustica gioca un ruolo importantissimo nella funzione del piombo. Infatti il rumore che questo produce nell’impatto con il fondo, funge da richiamo e suscita la curiosità del pesce.

Non meno importante è l’aspetto “visivo”: facendo strusciare il piombo sul fondale, si alzano delle nuvole di fango che simulano il movimento di piccoli pesci, e generano un’azione di richiamo di altri pesci predatori.

Lavorando a stretto contatto con fondali spesso misti (sabbia e roccia), per una bella giornata di pesca, non dimentichiamoci mai a bordo qualche piombo guardiano di scorta!

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