CC Moore. Le migliori Esche per Barbo

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Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco iniziamo con lo scrivere, a caratteri cubitali, che l’esca da barbo miracolosa non esiste, ma la chiave del successo sta nel saper scegliere prodotti sulla cui qualità non ci sono dubbi, come quelli di .

Diffidiamo sempre da chi propone qualcosa magnificandone le doti di totale infallibilità, descrivendo caratteristiche che farebbero di un prodotto qualcosa di assolutamente irresistibile per i pesci.

Ogni anno spuntano almeno una mezza dozzina di questi prodotti, prodotti che alla prova più importante, quella del campo o del fiume nel nostro caso, falliscono miseramente o, nel migliore dei casi, producono catture assolutamente in linea con altri prodotti.

Il fiume, nel nostro caso, IL FIUME, non è una cava commerciale dove i barbi sono prigionieri costretti a nutrirsi di quello che viene dispensato dai pescatori senza avere alcuna alternativa.

In libera, il cibo naturale c’è, spesso in abbondanza e un barbo può decidere se mangiare e cosa mangiare, visto che l’attività alimentare è influenzata da una miriade di fattori che vanno oltre agli ingredienti e alle percentuali degli stessi, presenti in una boilie, in un pellet, o in un mix.

Esca Barbo 4

Per esperienza maturata in anni di pesca, possiamo anche affermare, senza tema di smentite, che se un barbo decide di mangiare e viene attirato sulla zona di pesca, quello che trova aspira, esattamente come un uomo: se vanno in frenesia alimentare un crakers secco e vecchio ha la stessa valenza di un panino con del prosciutto crudo di Parma stagionato 24 mesi.

Detto questo, sembrerebbe che presentarsi sul fiume con una miriade di paghi o non paghi indipendentemente da quello che si innesca e da quello che si usa per pasturare. Non è proprio così.

La difficoltà maggiore sta nel portare il pesce sulla zona dove insistono le nostre esche e se pensiamo ad una boilie da 15 mm posata su una zona di decine di mq di fondale ecco che la cosa non è poi così semplice.

Infine bisogna presentare un’esca o un mix che riescano a stimolare il pesce anche se non affamato o che, comunque, riescano a presentarsi come qualcosa di appetibile, nutriente ed attirante e che vadano a stimolare i recettori dei barbi.

Sull’attività dei pesci grufolatori del Po, perché è DEL FIUME per eccellenza che parliamo, incidono come detto prima, diversi fattori quali temperatura dell’acqua, condizioni di livello e colore, quantità e tipologia del cibo naturale presente e caratteristiche dello spot.

L’abilità sta nell’elaborare tutte le informazioni a propria disposizione traducendole in una tecnica/tattica ben precisa.

Se si dice CCMore la prima cosa che viene in mente sono le carpe, nulla di più sbagliato, un prodotto di qualità, stimolante, nutriente e bilanciato, interessa tutti i pesci e se pensiamo che carpe e barbi condividono molto spesso le stesse zone di alimentazione ecco che l’equazione può trovare una soddisfacente soluzione.

Nello specifico, abbiamo affrontato una sessione invernale sul Po, cercando di scegliere prodotti del brand inglese che potessero risultare efficienti anche verso i barbi.

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La nostra attenzione si è focalizzata su due tipologie di boilies: la collaudata Odyssey XXX e la nuovissima Paific Tuna. Per finire, nei feeder, abbiamo creato un mix in parti uguali di due prodotti che nascono per scopi diversi dal feeder fishing pesante, o Po Fishing, se vogliamo contestualizzare il tutto, ma che hanno caratteristiche ben precise che si prestano a un uso indirizzato alla pesca dei barbi con il pasturatore: parliamo del Magic Carpet e del Depht Charge.

Al tutto abbiamo unito uno sciroppo dalle interessantissime proprietà, almeno per le nostre esigenze. Partiamo proprio dal Corn Sweet Syrup, un additivo incolore che ha il grandissimo pregio di rendere i nostri mix particolarmente leganti, quindi adatti ad affrontare spot difficili per forza della corrente e profondità rilevanti.

Il liquido in questione ha una consistenza molto densa, simile al miele, e funge da “collante” risultando molto utile per modificare la meccanica della pastura, specialmente se intendiamo usare la stessa con feeders dal rapido svuotamento, come i mesh feeders, se abbiamo la necessità di fornire una pasturazione integrativa con delle palle o, infine, per legare mix che sono ricchi di macroparticelle, come nel nostro caso.

Esca Barbo 3

Il Corn Sweet Syrup ha una resa altissima, ne basta veramente poco, è il sapore dolciastro tipico del mais aiuta a proporre mix agro/dolci che, specie nelle stagioni più fredde, risultano particolarmente efficaci.

Il Depth Charge e il Magic Carpet nascono per l’uso con sacchetti in PVA e stick mix, ma funzionano egregiamente anche dentro un normalissimo feeder.

Il Depth Charge è ricchissimo di particles di varie dimensioni (fino a ben 8 mm), la presenza di cristalli di salgemma lo rende molto pesante e adatto ad affrontare spot profondi per creare e mantenere un cono di pasturazione a lenta dispersione che possa resistere il più a lungo possibile alla forza della corrente.

Il Margin Carpet è altresì caratterizzato da una massiccia presenza di semi e granaglie da carpa, ma che funzionano benissimo anche sui barbi, stante la loro propensione ad apprezzare l’effetto “crunch” dei mix proposti.

Per finire, gli inneschi sono stati scelti in funzione della stagione e sulla base di quello che i barbi possono trovare nel fiume. In questo senso le Odyssey XXX sono da sempre un must per la pesca dei barbi del Po, l’estratto di cozza della Nuova Zelanda e le farine di pesce risultano veramente efficienti specie con l’abbassarsi delle temperature.

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