Pesca al Colpo nel Sottoriva

Pesca al Colpo 4

Nella , i pescatori hanno la tendenza a trascurare il sottosponda preferendo andare a pescare alla massima distanza possibile. Eppure, talvolta a pochi centimetri dalla riva, si possono fare incontri interessanti...

Quando parliamo di pesca a breve distanza da riva, quasi sempre facciamo riferimento alla pesca dell'alborella oppure a quella che si fa in carpodromo, più conosciuta come “rattopesca”.

Molto raramente, invece, pensiamo a quella tecnica che si fa presso le sponde di canali o laghi e che viene sistematicamente trascurata dai più, a torto, perché spesso è una pesca davvero intrigate e ricca, nel senso che le catture che possiamo fare sono davvero interessanti e quasi sempre di taglia elevata.

Il normale comportamento dei più, compreso il sottoscritto, non appena arrivano sulle sponde di un fiume o di un canale, è quello di montare la e sondare di fronte alla massima distanza possibile, per poi pasturare e cominciare l'attività.

Pesca al Colpo 6

In altre parole, siamo tanto presi da quello che facciamo e dalla bramosia di vedere la prima mangiata che peschiamo con i paraocchi. Con una mente un po' più fredda ed un occhio più attento, però, non ci sfuggirebbe che, in molti casi, si potrebbero trovare delle alternative alla classica pesca di fronte a noi e, di solito, è la sponda a offrirci le maggiori possibilità.

Certo che in un canale di cemento o in un fiume la cui acqua sfuma in pochi centimetri presso la riva c'è ben poco da fare, ma se la sponda forma uno scalino più o meno alto ed è ricoperta da vegetazione, è sicuro che lì di pesce ce n'è.

Non a caso ho parlato di vegetazione, che è una condizione assolutamente necessaria perché sotto o in mezzo i pesci vi trovano rifugio. E non è un caso nemmeno il fatto che abbia usato i termini “sotto” o “in mezzo”, perché determinano condizioni totalmente differenti di cui si deve tenere conto.

Dunque, una volta arrivati sul posto, non esitiamo a guardare a destra e a sinistra ed a valutare la possibilità di preparare adeguatamente una o più posizioni per tentare la cattura di qualche bel pesce.

Pesca al Colpo 1

Prima di tutto è bene precisare una cosa e cioè che quando si parla di pesca a breve distanza da riva, non è detto che si debba usare una canna corta, anzi, il più delle volte, per raggiungere il punto giusto per pescare bisogna usare molte sezioni della canna, non dico fino a 13 metri, ma sicuramente oltre la lunghezza del kit.

Come Valutare il Posto

Per capire se vale la pena preparare la pesca presso la sponda, innanzi tutto bisogna valutare il tipo di acqua. Fiumi o canali con acqua chiara e trasparente, difficilmente ospiteranno del pesce sotto le erbe e la vegetazione delle sponde.

Al massimo ci troveremo dei piccoli pesci come scardolette, alborelle o persici sole, i grossi se ne staranno nelle più sicure profondità della parte centrale.

Pesca al Colpo 3

Se, invece, l'acqua è scura e poco trasparente, possiamo essere sicuri che qualche pesce c'è, almeno nel periodo che va dal maggio a tutto novembre.

Dopo, sarà difficile che ci sia vita qui: l'acqua fredda del sotto sponda non è molto gradita ai pesci, ma non è solo questa la ragione. Durante i mesi nei quali l'acqua è tiepida o calda, la maggior parte dei cicli vitali di larve, insetti, vermi, eccetera, si svolge qui, dunque la frequentazione delle sponde da parte dei pesci ha anche ragioni alimentari.

Con il freddo, la vita acquatica si sposta verso le profondità ed è logico che il pesce la segua.

Oltre al colore dell'acqua, non deve essere trascurata anche la profondità: più il sottosponda è profondo, maggiori sono le probabilità che ospiti dei pesci. Diciamo che la profondità ideale va da 50 cm a più di un metro.

La presenza di corrente complica non poco le cose, almeno pescando con la punta della canna in senso contrario alla sua provenienza, più facile, invece, è pescare in favore di corrente, ma la condizione ideale è quella di acqua ferma o molto lenta perché questa è una pesca che si fa con la bandiera cortissima e le possibilità di gestione di una lenza diventano scarse in presenza di corrente.

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Affrontiamo adesso la problematica più importante, cioè quella di capire come pescare presso le sponde e come preparare il posto di pesca.

Situazione 1

Il primo caso è quello di una sponda dalla quale va verso l'esterno una vegetazione galleggiante, con acqua libera sotto, una sorta di “tetto” sotto al quale i pesci trovano un rifugio perfetto nella penombra.

Le piante che formano questo tipo di situazione possono essere di tipo diverso. Ad esempio, quei magnifici iris gialli che tappezzano le sponde di molti canali possono avanzare anche di oltre un metro verso il centro, soprattutto se la corrente è molto lenta o assente. In questo caso, si crea una vera e propria cavità perché, di solito, questo tipo di vegetazione prospera dove la sponda sprofonda abbastanza velocemente.

Qualche volta sono le ninfee a realizzare delle vere e proprie piattaforme che possono spingersi anche per tre o quattro metri verso il centro del corso d'acqua.

Le due situazioni sembrano simili, ma in realtà ci sono delle differenze sostanziali, nel senso che nel caso degli iris gialli, spesso mischiati ad altre piante anch'esse galleggianti, non si va oltre il metro dalla riva e questo ci permette di pescare non troppo distanti da questa, con profondità piuttosto scarse.

Con le ninfee, invece, l'estensione del banco ci costringe, talvolta a stare molto distanti da riva, con profondità che possono essere notevoli ed il pericolo costante di perdere i pesci che, una volta allamati, si rifugiano sotto la vegetazione.

Tuttavia, nel caso degli iris, abbiamo acqua libera sotto, mentre con le ninfee avremo la presenza dei coriacei steli delle grandi foglie.

Pesca al Colpo 5

Ciò si ripercuoterà sulle scelte del materiale, perché, mentre con acqua libera sotto la vegetazione potremo permetterci di usare fili abbastanza sottili, con le ninfee dovremo dotarci di fili robusti, ma, soprattutto di elastici forti che ci permettano di allontanare immediatamente i pesci allamati dal pericolo di un incaglio quasi sicuro.

Diversa dovrà essere anche la pasturazione, perché mentre tra gli iris qualche varco c'è sempre e possiamo far giungere sul fondo qualcosa da mangiare attraverso le piante, con le ninfee questo sarà impossibile e la pasturazione si dovrà fare sempre lungo i bordi esterni.

In tutti e due i casi, si dovrà posare la lenza nelle insenature formate dalla vegetazione. In parole povere, bisogna sempre cercare di stare più vicini possibile alla sponda in terra.

Situazione 2

Un bordo più o meno esteso di cannucce di palude o di tife (quelle piante che formano quella sorta di pannocchie marroni) sono un ottimo rifugio per i pesci.

Il problema è che questi possono entrare anche molto profondamente dentro questo muro vegetale e non è facile farli uscire. Qui l'errore più grave che si può commettere è quello di pasturare all'interno.

L'azione deve essere sempre tesa a far uscire il pesce, quindi qualsiasi cosa serva a mettere in moto il pesce deve essere messa in acqua entro il mezzo metro fuori dalle canne.

Anche l'azione di pesca deve essere svolta fuori, perché queste piante, non solo hanno resistentissimi steli, ma formano anche un groviglio di radici molto tenaci che si possono estendere fuori dalla linea degli steli anche per decine di centimetri ed agganciarle è assolutamente fatale per la lenza.

Situazione 3

Molto spesso, sulla sponda crescono alberi o arbusti che protendono i loro rami sopra l'acqua creando una sorta di tetto sotto al quale i pesci si rifugiano molto volentieri.

E' una situazione tra le più favorevoli, ma bisogna tenere conto di alcuni fattori che possono creare un notevole disturbo. Prima di tutto, la distanza dei rami dalla superficie.

Se alcuni di questi arrivano a toccare l'acqua o, peggio, scendono sotto la superficie può essere assai difficile riuscire a calare la lenza. Inoltre, e forse questo è il problema più grande, bisogna tenere conto che dalle piante che con la chioma sovrastano l'acqua possono cadere rami secchi e foglie che ingombrano, a volte in modo totale, il fondo.

Inoltre, ci possono essere le radici stesse dell'albero, soprattutto se si tratta di salici. I pesci ne sono felicissimi perché in questo intrico vegetale vivono benissimo, ma per il pescatore diventa un tormento, non solo per i continui attacchi, ma anche perché gli eventuali pesci allamati finiscono per infilarsi tra i rami o le radici e fatalmente si perdono.

Pesca al Colpo 7

Per questo, se rileviamo la presenza di attacchi, meglio pescare fuori dal cono d'ombra della pianta cercando di far uscire fuori il pesce con la pasturazione. Bisogna tener conto anche della specie vegetale che forma l'ombrello sull'acqua.

Nessun problema se si tratta di latifoglie di qualsiasi specie, invece, se si tratta di un pino o di un'altra essenza resinosa, attenzione, perché il rilascio della resina da parte degli aghi o dei rami secchi caduti in acqua non è per niente gradito ai pesci che ne rifuggono costantemente.

Situazione 4

In questo caso, la presenza di vegetazione sulla sponda ricadente o meno sull'acqua non è determinante. Parliamo di sponde che al di sotto presentano una cavità più o meno profonda. E' una delle situazioni migliori per pescare presso la sponda e, se non si fa troppo rumore, permette anche di pescare con la canna corta di fronte alla postazione di pesca.

Questa cavità si forma sia per l'azione erosiva dell'acqua (corrente o moto ondoso), ma talvolta sono i pesci stessi a realizzarla.

Succede spesso dove c'è una forte presenza di carpe di taglia medio-grande che, con il continuo grufolare presso la sponda alla ricerca di cibo, finiscono per scavare la cavità dove poi prendono dimora stabile, almeno nel periodo estivo e autunnale.

E' una situazione molto più frequente di quanto si possa credere ed è tanto più favorevole se si scoprono le radici delle piante presenti sulla sponda perché tra queste si sviluppa una vita frenetica costituita da crostacei molluschi, larve e vermi di cui le carpe sono ghiottissime.

Ovviamente, qui bisogna calare la lenza più vicino possibile alla sponda ed è la situazione che, di solito, produce le prede più importanti.

Pesca al Colpo 2

La Pasturazione

Riveste un ruolo fondamentale in tutte le tecniche di pesca al colpo, ma qui, ancora di più. Si tratta, per lo più, di una pasturazione tesa a far uscire i pesci dal luogo nel quale si trovano, dato che, vuoi per la copertura vegetale, vuoi per altri motivi, è impossibile raggiungerli direttamente sia con il cibo offerto, sia con la lenza.

Solo nella situazione del tipo 3, se il “sotto albero” è libero da incagli, è possibile pescare direttamente sul luogo dove presumibilmente sono i pesci. In ogni caso, scordiamoci fionde o altro, qui la pasturazione si fa rigorosamente a coppetta perché ciò che usiamo deve essere in quantità molto piccola ed estremamente concentrata.

L'immissione in acqua deve essere estremamente cauta e silenziosa e fatta sul bordo esterno della copertura vegetale o, comunque, della sponda. Ma cosa immettere in acqua? Innanzi tutto, lo ripeto, poco.

Ciò che usiamo deve servire solo ad incuriosire il pesce nel tentativo di fargli mettere la testa fuori dalle erbe o dalla grotta nella quale è rifugiato. Oltre a ciò, va tenuto presente un fatto importante: ricordiamoci sempre che peschiamo presso la sponda, dunque, nella quasi totalità dei casi, abbiamo il fondo in pendenza, talvolta molto ripida.

Immettere delle palline, seppur piccole, di pastura ben compressa significa farle rotolare via verso il fondale più alto con scarse speranze che possano servire a qualcosa. Dunque, se usiamo degli sfarinati, bisogna che il disgregamento sia pressoché istantaneo al contatto con l'acqua.

Meglio degli sfarinati, per questa tecnica, funzionano le esche disperse: bigattini sfusi, caster, pellet e mais, poca roba ad ogni scodellata.

Le modalità sono semplici: i punti da pasturare è bene che siano più di uno a distanze diverse, sia sulla destra che sulla sinistra del punto occupato.

Vi immettiamo subito un po' di esche per ciascuno e poi vi si prova a immergere la lenza a turno. Una delle avvertenze più importanti è quella di non insistere oltre un paio di catture nello stesso posto per non mettere in allarme il resto della compagnia.

Meglio cambiare posizione e tornare nella precedente dopo un periodo di tempo durante il quale le acque si siano calmate.

Pesca al Colpo 9

Un Accessorio Molto Utile

Facendo questa pesca, può tornare estremamente utile l'applicazione di una minicoppetta al vettino. Ottime quelle forate che fanno lentamente cadere i bigattini come una leggerissima pioggia.

Se invece impieghiamo altre esche, vanno benissimo quelle senza fori da rovesciare una volta che la lenza è arrivata nel punto giusto ed è entrata in pesca.

La Lenza

Le devono essere estremamente semplici. La lenza madre deve essere almeno dello 0,16 su cui va messo un galleggiante a corpo rotondeggiante o a goccia raccolta della portata massima di 0,2 g.

La disposizione dei piombi deve essere più corta possibile sia per agevolare una rapida affondata sia per calare con sicurezza la lenza in posti che non sono certo il massimo della comodità. Un bulk di pallini al nodo del finale è l'ideale, al massimo, dove la profondità supera il metro, si può mettere un pallino al nodo del finale e un bulk a tarare 10-12 cm sopra.

Il finale non deve superare i 15 cm e deve essere di un buon 0,14 con un amo non grande, ma robusto perché il pesce, una volta allamato, va letteralmente strappato via portando in fuori la punta della canna, sia per evitare che vada a infilarsi nelle radici o negli ostacoli del fondo, ma anche per non mettere in eccessivo allarme gli altri pesci.

In questo, deve venirci in aiuto l'elastico, come ho già accennato sopra, che deve essere un po' sovradimensionato rispetto alla taglia del pesce presente.

Questo ci darà la forza sufficiente a portare il pesce fuori sponda in modo sicuro e perentorio. E' una pesca un po' fuori dagli schemi, divertente e che mette alla prova il “senso dell'acqua” di ciascun pescatore.

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