Pesca all’Inglese con Scorrevole. Stili a confronto

Pesca Inglese con Scorrevole 12

Classic english vs italian style ... nessuno vince in questa sfida, ma i due metodi sono complementari fra loro e sta al pescatore capire di volta in volta quale sia il migliore al momento, cioè se sia meglio scegliere l'essenzialità del metodo classico inglese oppure la migliore presentazione dell'esca di quello italiano, con una novità tecnica interessante.

La pesca all'inglese con lo scorrevole ha subito una notevole evoluzione negli ultimi dieci anni, almeno dalle nostre parti. Va precisato questo perché se seguite in pesca un inglese che pratica questa tecnica, vi rendereste subito conto che Oltremanica sembra che il tempo si sia fermato.

Sicuramente, dietro a tutto questo, c'è il fatto che per gli inglesi la pesca con il waggler scorrevole è una tecnica marginale che risponde a rare occasioni di pesca. Per noi, invece, è un'esigenza che molto spesso si presenta ed alla quale gli italiani sono soliti rispondere mal volentieri.

Il fatto è che la tecnica di pesca tipica dell'inglese scorrevole non si adatta troppo bene alle nostre situazioni di pesca più classiche e quando noi impugniamo la “tre pezzi” e montiamo un waggler scorrevole lo facciamo per un'esigenza ben precisa: quella di pescare a grande profondità e a grande distanza.

Il montaggio classico

Prima di addentrarci nella discussione per vedere la profonda rielaborazione che ne è stata fatta nel nostro Paese, rivediamo i principi originali del metodo, un sistema che i puristi dell'english style, non abbandoneranno mai, ma che quelli che hanno altre esigenze e la necessità di far muovere l'ago della bilancia il più a destra possibile alla fine di una competizione devono per forza imparare e, possibilmente, migliorare.

Pesca Inglese con Scorrevole 13

Il classico montaggio inglese, che ha ancora la sua validità, lo vedremo dopo in quali situazioni, è all'insegna della massima semplicità come tutte le altre tecniche di derivazione anglosassone.

Nel nostro Paese, tuttavia, è sempre stato mal interpretato e la maggior parte dei pescatori, compresi fior fiore di agonisti, sono convinti che sia il miglior metodo per creare degli enormi garbugli e per non riuscire a pescare per metà del tempo concesso, sia esso quello di una competizione, che di una semplice pescata per diletto. Buona parte di questa avversione deriva dal fatto che si cerca sempre di usare il galleggiante sbagliato per questa tecnica.

L'unico modo per riuscire ad avere successo (quindi ad avere lo scorrimento della lenza nella quasi totalità delle volte), è quello di usare un waggler tipo bodied, cioè con il corpo ovoidale, munito di una semplice antenna in pavone e, sotto, una semplice, corta deriva in bambù o, al massimo in ottone nella quale inserire il float adaptor, il semplice tubetto in silicone con girella.

Difficilmente, nei galleggianti originali inglesi per pescare scorrevole, troverete inserita nel corpo una qualsiasi zavorra. Ciò fa sì che al momento del lancio il galleggiante se ne stia al suo posto dietro il piombo di taratura e non “rompa”.

Per la piombatura non ci sono che i grossi piombi inglesi, dagli AAA fino agli SSSG, passando per gli SSG, da piazzare sulla madre lenza in un bulk sistemato da un paio di metri a un metro dall'amo con in mezzo un paio di piombi dal n.4 al n.6. Così, ad esempio era la piombatura di Alan Scotthorne al mondiale ungherese di Velence, nel 2007, quando vinse il suo quinto, incredibile, titolo.

C'è una ragione per questo, ma la dirò dopo, sul perché quella volta la vittoria per nazioni andò all'Italia.

Pesca Inglese con Scorrevole 10

Il lancio di una lenza del genere non pone alcun problema particolare ed è perfettamente uguale a quello con il galleggiante fisso e richiede solo una piccola frenata subito prima dell'impatto con l'acqua per distendere in avanti la parte bassa della lenza.

Niente movimenti strani o innaturali: spalle parallele alla sponda e via di braccia sfruttando al massimo l'elasticità e la potenza della canna senza mai forzare. Però... c'è un però e il limite di questa tecnica classica sta nel peso da lanciare.

Cinque, sette, dieci grammi, ma poi? Abbiamo un galleggiante “scarico” e tutto il piombo è concentrato nel bulk. Certo non possiamo mettere in lenza più di tanto, ma se dobbiamo lanciare a 40, 50 metri o anche di più, come succede molto spesso nei nostri campi di gara?

Ecco, allora, che nascono i problemi e mischiare un grosso bulk con un galleggiante parzialmente piombato crea i problemi che poi hanno portato alla grande avversione dei pescatori per la tecnica del waggler scorrevole.

Che invenzione!

Due masse, una sul filo e l'altra nel galleggiante, che volano in aria a velocità elevatissima, anche se sufficientemente equilibrate, non possono che interagire fra loro, anzi, il fatto di aver distribuito il peso in modo quasi uguale è un'aggravante notevole.

Si hanno tanto meno problemi quanto maggiore è la differenza fra il peso messo nel bulk e quello del galleggiante, perché uno si tira dietro l'altro e non interagiscono fra loro, ma qualche problema, comunque lo creano.

L'invenzione della treccia in nylon, metodo ormai praticato su tutti i campi di gara italiani nei quali si pesca a scorrevole e adottato anche da tutti i pescatori per diletto.

Lo ricordo per amore di chiarezza e per comprendere meglio la modifica che intendo proporre al metodo. Si tratta di concentrare il peso del bulk in un unico pallettone messo sul filo del mulinello.

Al di sotto del pallettone legata una treccia, realizzata con il nylon, ottenuta “brillando” (come si fa per l'elastico della roubaisienne) il filo (almeno dello 0,20) e ripetendo l'operazione dopo la prima brillatura.

Per farmi capire meglio, con uno spezzone di circa un metro di nylon si ottiene una treccia di 25 cm. Ad operazione ultimata, la treccia va ulteriormente irrigidita spalmando sul filo della colla cianoacrilica che serve anche a bloccare il tutto.

Pesca Inglese con Scorrevole 11

Il principio è quello di rendere più rigida la parte sottostante al pallettone ed il galleggiante e, quindi, di rendere quasi impossibile l'interazione fra lenza e zavorra (pallettone+galleggiante). Unica regola da osservare attentamente è che la lunghezza della treccia sia almeno una decina di centimetri più lunga di quella del galleggiante utilizzato. Sembra una sciocchezza, ma è assolutamente fondamentale.

Il problema è che talvolta si usano dei galleggianti molto lunghi e una treccia eccessivamente lunga, anche se realizzata con del nylon di grosso diametro, non sarà mai troppo rigida, poi, realizzare una treccia partendo da due metri di filo è piuttosto complicato da fare, ecco perché intendo promuovere la modifica che troverete dopo.

Le differenze

Il metodo inglese e quello italiano partono dallo stesso principio, hanno notevoli differenze fra loro, non solo dal punto di vista della realizzazione della lenza, ma anche come tipo di azione.

La tipica lenza inglese, con il suo bulk piuttosto basso e grosso, è sicuramente più facile da realizzare e dà una grande stabilità alla lenza permettendo di avere un'esca assai più ferma sul fondo perché risente assai meno degli effetti della corrente.

Ciò è ancora più vero quando si pesca in grandi laghi nei quali possiamo trovare correnti di direzione diversa a diverse profondità. In questo caso, avendo tutta la piombatura bassa, influirà su di essa solo la corrente nella quale fluttua l'esca. E', tuttavia, una lenza “cattiva”, al limite del rozzo. Se lanciaste in acqua una lenza del genere nel Lago Maggiore o a Fiastra per prendere dei cavedani, questi verrebbero a galla a prendervi in giro.

La soluzione della treccia, invece, permette di avere lenze estremamente morbide e leggere, consentendo di poter distribuire dei pallini anche molto piccoli nei due o tre metri di filo sotto al pallettone e di poter pescare senza alcun problema a mezz'acqua, cosa da escludere con il montaggio inglese.

Certo, la maggior complessità del montaggio e i problemi che si possono avere in caso di correnti differenziate nello spessore d'acqua devono essere attentamente valutati.

TOP TIPS

Pesca Inglese con Scorrevole 1

Dicevo sopra che può essere fastidioso e difficile realizzare delle trecce di nylon lunghe oltre i 40 cm, ecco per quale motivo ho trovato geniale l'invenzione di Nicolas Beroud.

Egli ha studiato a fondo “la méthod italienne” della treccia cercando una soluzione all'eccessiva laboriosità del metodo e l'ha trovata utilizzando un materiale in uso comune nella tecnica del carpfishing.

In questa disciplina si impiega molto il lead core che non è altro che un filo di piombo rivestito da un robusto trecciato sintetico ideale per tenere la lenza ben distesa sul fondo.

Si taglia un pezzo di lead core circa 6-7 cm più lungo dell'occorrente e seguendo le foto sotto, rimarrete meravigliati per la semplicità del metodo e la quasi impossibilità di ingarbugliare in azione di pesca.

Il montaggio della lenza è esattamente lo stesso che si fa per la treccia di nylon, solo che il pallettone da montare risulterà più piccolo, perché si dovrà tenere in considerazione anche il peso del piombo del lead core.

Pesca Inglese con Scorrevole 2

Si espone, facendo scorrere la guaina, circa 3 cm di filo di piombo che deve essere tagliato.

Pesca Inglese con Scorrevole 3

Si infila l'uncinetto nella treccia privata dell'anima di piombo

Pesca Inglese con Scorrevole 4

 si fa uscire la punta dell'uncinetto 2 cm sopra

Pesca Inglese con Scorrevole 5

Si passa l'estremità della treccia nell'occhiello di una girella

Pesca Inglese con Scorrevole 6

Si passa l'uncino nell'estremità della treccia

Pesca Inglese con Scorrevole 7

Si fa rientrare la treccia in se stessa tirando l'uncinetto e formando una sorta di asola

Pesca Inglese con Scorrevole 8

Si blocca tutto con una goccia di Attack

Pesca Inglese con Scorrevole 9

Si ripete l'operazione dalla parte opposta.

Pesca Inglese con Scorrevole 12 Pesca Inglese con Scorrevole 13 Pesca Inglese con Scorrevole 10 Pesca Inglese con Scorrevole 11

Articoli correlati