Pesca alla Spigola da Riva: Come Affrontare le Correnti Veloci

spigola bolognese 1

La pesca alla spigola con il bigattino è sicuramente tra le tecniche più avvincenti, e allo stesso tempo complicate... Dovremo tenere conto di diversi fattori tra cui la corrente la profondità e la marea. In questo articolo prenderemo in esame la pesca in trattenuta in acque basse spot assai gradito dalle spigole.

In questa tecnica la scelta del galleggiante è di fondamentale importanza. In condizioni di discreta corrente deve virare su un galleggiante che ci consenta di rimanere fermi e quindi di effettuare una perfetta trattenuta.

Ecco che ci vengono in ausilio i Torpedo. Il Torpedo, lo potremmo definire l’evoluzione del galleggiante a vela. Guardandolo da più vicino, noteremo la cura dei particolari che i progettatori hanno avuto.

spigola bolognese 6

Ha una forma leggermente arrotondata, quasi a ricordare un classico galleggiante a vela, per finire a punta verso l’alto, dandogli una forma molto idrodinamica, dove c’è il ferretto per collegarlo alla lenza madre.

Al centro del galleggiante, c’è un incavo che attraversa tutta la sua superficie, riprendendo la forma del Torpedo stesso, per facilitare il passaggio dell’acqua e per evitare il “sobbalzamento” dello stesso, come può accadere con i classici vela.

Le righe che seguiranno andranno a completare e approfondire le peculiarità di questo segnalatore chiamato Torpedo.

La domanda sorge spontanea perché utilizzare il Torpedo e non un classico galleggiante? La risposta ce la darà la conformazione del Torpedo stesso. Ha una forma molto simile ad un vela, ma con linee molto idrodinamiche.

spigola bolognese 3

E’ caratterizzato da un vero e proprio “solco” al centro del corpo creato per il passaggio dell’acqua. La deriva in metallo correda e completa il tutto rendendolo molto stabile anche in forte corrente. Una volta scelto il galleggiante non ci resta che utilizzarlo nel modo più consono in foce.

Foci basse o alte sono un ottimo hot spot per insidiare la protagonista indiscussa di questi ambienti: sua maestà la spigola.

Non sarà raro vederla predare anche in acque con profondità irrisoria. Ovviamente gli approcci che dovremo utilizzare saranno diversi.

Ambienti particolari

Le foci naturali sono degli ambienti affascinanti proprio per la loro morfologia. Nello stesso tratto potremo trovare anche a poche decine di metri una differenza sostanziale di fondale e trovare tratti di un metro di profondità non è una cosa rara anzi proprio in questi ambienti molto difficili per via della forte corrente potremmo avere ottime chance.

In questi luoghi caratterizzati da corrente sostenuta e poca profondità meglio utilizzare lenze abbastanza leggere. La corrente sarà molto forte e non sarà raro utilizzare sovratarature di oltre dieci grammi.

La presentazione corretta del nostro bigattino è sempre di fondamentale importanza. Dovremmo dare un equilibrio armonico alla nostra geometria di lenza.

Per fare questo in condizione di forte corrente si consiglia di appoggiare una buona porzione di lenza invece di realizzarne una di grammatura maggiore.

Quindi andiamo a realizzare una spallinata nell'ordine di un grammo e al momento della misurazione del fondo appoggeremo la stessa per la metà della sua lunghezza sul fondo stesso. Il terminale dove collocheremo un amo di piccole dimensioni sarà lungo quanto tanto quanto la profondità quindi, nel caso specifico, oltre il metro di lunghezza.

In questo modo saremo noi a dare l'equilibrio corretto alla nostra lenza aumentando o diminuendo la profondità. Un terminale così lungo è dovuto dalla pasturazione che effettueremo.

spigola bolognese 4

Bigattino ever green

La pasturazione sarà effettuata con bigattino sfuso. L'ideale sarebbe incollare le nostre larve, ma le prede che andremo ad insidiare non amano questo tipo di richiamo.

Tanto e spesso sarà il nostro diktat. Quindi ad intervalli di tempo molto brevi si lancia una buona quantità di larve con la fionda. Pescheremo in fondale basso e con forte corrente le larve che fionderemo raramente stazioneranno sul fondo.

Ecco spiegato il motivo di un terminale lungo dove alla sua estremità si troverà un bigattino innescato che si confonderà con la scia che creeremo.

Grazie all'equilibrio che avrà la lenza il nostro innesco composto solamente da un bigattino non sarà in balia della corrente, ma si muoverà in maniera armonica proprio insieme ai bigattini fiondati.

spigola bolognese 5

Torpedo e sovrataratura

Per rendere tutto ancora più equilibrato ci viene in aiuto il segnalatore della famiglia Cralusso. Il Torpedo in queste condizioni si trova nel suo ambiente naturale.

Grazie al suo design taglierà perfettamente la superficie dell'acqua rendendo il nostro apparato pescante idoneo alla situazione.

Il suo compito è di frenare la corrente cosa che un galleggiante tradizionale non riuscirebbe a fare e ci darà la possibilità di utilizzare la sovrataratura proporzionata alla corrente e non superiore come succederebbe con l'utilizzo di un segnalatore italiano. Cosa non di poco conto.

spigola bolognese 7

Le “bolo” giuste

Ideali in questi ambienti son senza dubbio attrezzi con una buona “schiena”.

Oltre a contrastare spigole anche di ottime dimensioni dovremmo fare i conti con la forte corrente e canne troppo “dolci” non farebbero al caso nostro.

La spigola in questi spot ha un comportamento simile ad un pesce di acqua dolce. La prima cosa che farà appena si sentirà in pericolo sarà quella di andare a cercare la corrente principale.

Creando un forte attrito con l'acqua che con veemenza risalirà. Sangue freddo e una buona dose di esperienza decreteranno il buon esito del combattimento.

Si consigliano guadini lunghi con maglie larghe per via della forte corrente. Abbiamo visto le grandi potenzialità del galleggiante Torpedo su fondali bassi e con forte corrente.

spigola bolognese 1 spigola bolognese 2 spigola bolognese 3 spigola bolognese 4 spigola bolognese 5 spigola bolognese 6 spigola bolognese 7  

Articoli correlati