Daiwa Tournament Evo

Pesci sempre più grandi ravvivano le gare di pesca, oggi più che mai.

Se in passato una preda del peso di un chilo era considerata eccezionale, oggi non basta più a cambiare le sorti di un match.

L’unico aspetto che non è cambiato è la necessità di impiegare terminali sottili, perché la pressione agonistica raddoppia la cautela dei pesci.

E il compromesso fra la necessità di vedere le abboccate e quella di portare i pesci nella nassa è diventato un fattore cruciale per avere ragione della concorrenza.

E la canna? La canna è chiamata ad un ruolo inedito: proteggere il terminale dalla rottura ed evitare che la forza del pesce gli consenta di sconfinare, fino a coinvolgere la lenza di un avversario che rende nulla la cattura agli effetti della classifica.

All’attrezzo si chiede un raffinato equilibrio fra forza e delicatezza.

Nasce così la nuova Evo di classe Tournament, canna progettata per l’agonista italiano che non teme di scendere allo 0,09 quando la gara si fa dura, che pretende un passante scorrevole sul secondo e sul terzo pezzo, che usa l’antiritorno del mulinello al posto dell’ingestibile frizione.

• Struttura in carbonio ad Alto Modulo HM65;
• Azione Allround (terminali di diametro fra 0,09 e 0,14 mm);
• Anti Stick Joint sulle sezioni di maggior diametro;
• Tappo inferiore filettato direttamente nel calcio,
• Canne fornite nude per agevolare la personalizzazione;
• Possibilità di montaggio Piscor Lab