Le Soft Bait possono essere considerate le esche principali nella moderna pesca del luccio a spinning. Originarie degli USA, le esche siliconiche nascono per la pesca del Bass, poi subiscono varie trasformazioni e adattamenti, fino a diventare tra le più tipiche delle esche da luccio.
Il mondo delle esche siliconiche è incredibilmente vario e comprende esche estremamente diverse tra loro per forma, peso, dimensione e colore. Questa enorme varietà le rende molto versatili e adatte a qualsiasi tipo di ambiente e stagione.
Durante le nostre battute di pesca al luccio, ma anche il giorno prima durante i preparativi, il nostro pensiero fisso è sempre uno: riuscirò a prendere un Big?
La speranza, o l'ossessione, di prendere un Big Pike da record, o che superi almeno la fatidica soglia dei 100 cm, è tipica del pescatore di lucci e caratterizza sempre tutte le nostre uscite.
Le Soft Bait di grosse dimensioni saranno le esche che più di ogni altre ci aiuteranno nella selezione, aumentando le possibilità di catturare il nostro pesce da sogno. Questo accade principalmente perchè i grossi esemplari tendono a nutrirsi di grosse prede, soprattutto per limitare il dispendio energetico della caccia, inoltre può accadere che un luccio “apatico” o sazio, possa essere maggiormente stimolato e incuriosito da una Big Bait piuttosto che da un'esca di piccole dimensioni.
Cercherò di catalogare l'immenso mondo delle soft bait da luccio in poche categorie che analizzerò dettagliatamente.
Partiamo dalle Swim Bait con armatura e imitazioni realistiche pre-rigged. Sono esche di recente diffusione, che hanno la caratteristica di imitare realisticamente un pesce sia nell'aspetto che nel nuoto.
Solitamente sono molto grosse, quelle che ci interessano hanno una lunghezza compresa tra i 20 e i 40 cm. Ad oggi sul mercato esistono le imitazioni di moltissime specie, in primis trote ma anche scardole, persici, anguille, etc. Sono dotate di un'armatura interna piombata alla quale sono agganciate una o due ancorette e un amo singolo sul dorso.
A seconda del rapporto tra gomma e piombo possono avere degli assetti di galleggiabilità variabili, che spaziano dal “suspending” (assetto neutro, dove l'esca lavora in superficie) al fast-sinking, (assetto rapidamente affondante, in grado di far lavorare l'esca a profondità superiori ai 10 metri).
Ne esistono con coda piatta (identica a quella di un vero pesce) o con coda a paddle, meno realistica ma con la capacità di spostare più acqua, quindi emettere più vibrazioni.
E' un'esca che offre ottimi risultati sia a spinning che a traina ed è in grado di fare grande selezione di taglia.
Per lanciare queste grosse esche abbiamo bisogno di una canna adeguata: potente, lunga e con una schiena forte. A seconda dello spot dove lanceremo, e della profondità dove immaginiamo ci siano lucci, sceglieremo una Swim Bait dall'assetto appropriato, che sia in grado di lavorare e “tenere” la profondità giusta.
Questo tipo di esche hanno la caratteristica di avere un movimento “catturante” anche a velocità bassissime e questo è un grosso vantaggio quando si pesca in cover o sul bordo di un erbaio, in quanto ci consente di tenere la nostra esca per più tempo dentro la zona di caccia del luccio.
Utilizzando i tipi suspending a ridosso di tronchi o erbai (in acqua bassa), possiamo prolungare ancora di più i tempi di stazionamento dell'esca nella zona di caccia, applicando un recupero molto lento con stop&go. Questo è particolarmente utile quando si lancia più volte in un preciso spot dove abbiamo visto un luccio in caccia (o presumiamo con buona certezza che ce ne sia uno) e non riusciamo a far scattare l'attacco.
La scelta del colore dovrà puntare su imitazioni realistiche del pesce foraggio presente in condizioni di acqua limpida, oppure tonalità più chiare e vivaci in condizioni di acqua torbida o velata.
Analizziamo ora una delle principali categorie di siliconici da luccio: gli Shad. Questa categoria, come la precedente, offre un'ampia gamma di esche che imitano un pesce, ma non in modo perfettamente realistico né dal punto di vista della forma né da quello dei colori.
Nel mondo degli shad le combinazioni di forme e colori spaziano ancora di più rispetto a quelle delle swim bait in gomma. La gamma è veramente immensa, passiamo da forme tozze e cicciotte a siluette molto allungate e sottili come quelle dei soft jerk. Le code sono quasi sempre a paddle, e i colori infiniti.
Ne esistono di già “armati” (pre rigged), ma la maggior parte sono solo gomme da innescare a piacimento su teste piombate, testine a vite e ami offset, per creare al momento un' esca dall'assetto perfetto per una precisa condizione di pesca.
Alcuni modelli, soprattutto quelli prodotti da Berkley, sono anche dotati di “scent” ovvero di aromi di cui è impregnata la gomma, che contribuiscono ad aumentare l'attrattività dell'esca soprattutto quando si pesca in spazi ristretti con recuperi lentissimi, stop&go, e in vertical.
Nella pesca a lancio, soprattutto se a spinning, utilizzeremo taglie medie e piccole, comprese tra i 15 e i 25 cm, che andremo a piombare in relazione alla potenza della canna e alla profondità in cui andremo a pescare.
Le opzioni di innesco sono moltissime: possiamo utilizzare le classiche teste piombate con amo grosso da 8/0 o 10/0 e dal peso da mezza oncia a salire (hanno buone capacità anti incaglio e sono pratiche da utilizzare), oppure le testine con vite a spirale, alle quali collegheremo un assist in fluoro carbon o acciaio, con un'ancoretta.
Questa ultima opzione è valida se si pesca in zone pulite e con pochi incagli, e offre il vantaggio in caso di cattura di avere l'esca separata dall'assist a cui è allamato il luccio, limitando in maniera significativa le slamate.
Un'altra opzione, da utilizzare solamente nelle acque più ricche di incagli, è quella dell'amo offset piombato.
Questo andrà scelto di dimensioni generose e proporzionali allo shad su cui viene montato e ci consentirà di andare a lanciare l'esca all'interno di cover intricate, con tronchi e fitti erbai, luoghi ad altissimo rischio incaglio per ogni altra esca.
Gli Assit Hook
Per la costruzione di un buon assist da montare sugli shad in aggiunta a teste piombate o testine a vite, conviene fare riferimento a quanto ho già spiegato nell'articolo “accessori” dove illustro nei dettagli come costruire i cavetti, e con quali materiali (https://www.piscor.it/e/come-pescare-il-luccio-gli-accessori-indispensabili)
La lunghezza dell'assist dovrà essere proporzionale alla lunghezza dello shad, conviene costruire un assist la cui lunghezza vada a far agganciare l'ancoretta (sempre di dimensioni generose) al centro dello shad.
Nel caso di gomme giganti, come ad esempio il McBeast di AbuGarcia, l'ideale è costruire un assist con due ancorette, o montare un doppio assist, in modo da non lasciare troppo scoperta l'esca per tutta la sua lunghezza.
Ne esistono anche di già pronti, di svariate dimensioni e fattura, come gli Svatzonker Stingers.
Gli shad, grazie alla loro modulabilità di innesco, possono essere utilizzati in ogni situazione, personalmente ho creato combinazioni adatte ad ogni spot e ad ogni tecnica. Per lanci lunghi utilizzo piccoli shad affusolati (con poca gomma, quindi leggeri) tra i 15 e i 20 cm, innestati su di una testina a vite del peso variabile tra mezza oncia e un'oncia, armati con un assist molto corto su cui monto un'ancoretta del 2/0.
Questa combinazione è una delle migliori quando si pesca a spinning e si deve fare molta distanza. Posso renderla leggermente anti incaglio agganciando l'ancoretta sul dorso dello shad anziché sotto la pancia.
Pescando all'interno di cover opto per una testa piombata con amo singolo, oppure in caso di altissimo rischio di incaglio monto lo shad su di un grosso amo offset. In acque più libere, o ai margini di cover, canneti o erbai, posso montare il mio shad in modo che sia il più “ferrante” possibile, quindi testa piombata con amo singolo con aggiunta di un assist dotato di ancoretta o due se lo shad è molto lungo. La maggior parte dei modelli sono in grado di lavorare anche in vertical, a seconda dell'assetto che abbiamo creato.
Per passare da un assetto all'altro e per modificare all'occorrenza la nostra esca in relazione all'ambiente in cui stiamo pescando, conviene portarci dietro un po' di materiale di riserva come: teste piombate e testine a vite di varia grammatura, qualche grosso amo offset e diversi assist di varia lunghezza.
In questo modo saremo sempre in grado di creare un'esca perfetta per ogni situazione, con un preciso assetto che la renda in grado di lavorare bene a una determinata profondità e di muoversi senza problemi all'interno della presunta zona di caccia del luccio.
Per quanto riguarda la scelta dei colori, possiamo affidarci al solito metodo del rapporto tra colori dell'esca e limpidezza dell'acqua, oppure possiamo tentare con colorazioni vivaci e livree astratte, sfruttando il nostro shad come un'esca di reazione.
Una categoria a parte è quella degli shad pre-rigged. Sono versioni già montate di alcuni tipi di shad siliconici; offrono il vantaggio di avere un'armatura solida e un nuoto perfetto, ma hanno lo svantaggio di non essre adattabili allo spot, infatti ogni shad pre rigged ha il suo tipo di nuoto e la sua precisa profondità di lavoro.
Tra gli shad pre-rigged più famosi abbiamo i Berkley Pre-Rigged Giant Ripple, Pulse Shad Pre-Rigged, e i grossi Flat Giant; che sfruttano le collaudatissime gomme scentate “Ripple Shad”, “Pulse Shad” e “Papa Giant”, ma al loro interno montano delle armature piombate simili a quelle delle grosse Swim Bait.
La maggior parte dei modelli sono molto pesanti e dal rapido affondamento, adatti a fondali profondi e liberi da incagli, e grazie al loro assetto di nuoto stabile e preciso sono adatti anche ad essere trainati.
Bulldawg e i Twin Tail, i doppia coda
I Bulldawg sono grosse creature in gomma dal corpo tozzo dotato di una lunga coda simile a un enorme grub; sono un'invenzione abbastanza recente, proveniente dal mercato americano, dedicata alla pesca dei Musky e dei lucci. I più famosi bulldawg sono della Musky Innovations, ma ormai il mercato è colmo di esche di questo tipo che variano solo per alcuni particolari.
Possono essere considerate “gomme di reazione” in quanto non imitano nessun pesce, e vengono prodotte in un'infinita varietà di colorazioni, dimensioni e peso. Si prestano sia alla traina che al lancio, ma per essere lanciati necessitano di un'attrezzatura specifica in grado di gestire gomme che possono superare i 200 gr.
Sono esche in grado di fare una buona selezione di taglia e sono molto catturanti, anche se recentemente stanno cedendo il passo a una categoria simile, i Twin Tail o “doppia coda”.
I Super Twin Tail della FOX sono probabilmente i doppia coda più famosi, attualmente fuori produzione sono esche ancora molto utilizzate e molto copiate vista la loro grande efficacia. Ne esistono anche con le due code poste sull'asse verticale anziché su quello orizzontale, come i Flamingo Tail, ma le differenze sostanziali sono minime.
Al pari dei bulldawg i doppia coda sono generalmente grossi e pesanti e differiscono dai primi principalmente per il fatto di avere due code anziché una, questo fa si che la quantità di vibrazioni emesse sia maggiore, rendendo queste esche terribilmente catturanti.
Sono esche generalmente ben armate con 2 ancorette sotto la pancia (ma nelle misure più piccole ne basta una sola) e spesso un amo singolo sul dorso. L'armatura interna è robusta e pesante, in grado di conferire una grande affondabilità all'esca, e alcuni tipi sono in grado di lavorare anche in vertical.
I doppia coda sono esche molto utilizzate a traina, soprattutto quando si pesca in open water, ma generalmente supportano ogni tipo di recupero. Avendo scarse attitudini anti incaglio, andremo ad utilizzare queste esche soprattutto in spazi aperti o ai margini di strutture ed erbai.
Per situazioni più intricate e a rischio incaglio esistono dei modelli più piccoli, privi di armatura, da montare a seconda dell'ambiente e del tipo di pesca che vogliamo fare. Questo tipo di doppia coda, detto anche doble lip, può essere armato anche in modalità anti incaglio, utilizzando grossi ami offset piombat
Il doppia coda che utilizzo più frequentemente è l'esoxmania, un'esca hand-made costruita da Cristiano Luraschi e progettata insieme al famoso Pike-Angler Americo Rocchi. E' prodotta con una gomma molto morbida in grado di innescare vibrazioni anche con recuperi a bassissima velocità, ma che può essere trainata anche a velocità sostenute (circa 5 kmh). E' molto pesante rispetto alle sue dimensioni (assetto fast-sinking) e grazie ad un assetto perfettamente bilanciato può essere usata con efficacia sia al lancio che a traina.
E' armata con 2 ancorette sotto la pancia ed è priva dell'amo singolo dorsale, spesso inutile e nocivo per il luccio. E' estremamente catturante e può essere l'esca risolutiva in condizioni di pesca particolarmente negative.
Le grosse esche in gomma, soprattutto quelle armate con doppia ancoretta, ma ancor di più quelle dotate anche di amo singolo dorsale, necessitano di qualche accortezza in fase di lancio. Andranno lanciate con potenza e progressività, senza brusche “frustate” di canna, ma con una accelerazione progressiva che terminerà con la massima potenza al momento di rilascio del filo.
Per evitare che in fase di atterraggio l'ancoretta si aggrovigli sul cavetto, o che si vada ad appuntare sulla gomma dell'esca rendendo vano il lancio, dovremo far si che l'esca, in fase di atterraggio in acqua, sia in posizione orizzontale e perfettamente ordinata.
Per far questo stopperemo dolcemente il lancio andando ad agire con il pollice sulla bobina del nostro mulinello rotante, pochi decimi di secondo prima che l'esca tocchi la superficie dell'acqua. E' fondamentale che questa “stoppata” non avvenga bruscamente, ma avvenga in maniera dolce e progressiva, altrimenti il contraccolpo sull'esca la farà aggrovigliare maggiormente. Il risultato del lancio dovrà essere quello di un'esca che, pochi centimetri prima di toccare l'acqua, sarà perfettamente distesa e allineata con il filo e che entri in acqua senza smuovere uno tsunami.
I grub (in Italia li chiamano anche “falcetti”) sono tra le prime gomme siliconiche in assoluto. Per la pesca del luccio utilizzo dei Giant Grub di lunghezza variabile tra i 15 e i 20 cm che innesco su una testa piombata dal peso variabile tra mezza oncia e un'oncia, oppure su di un amo offset piombato per avere un assetto fortemente anti incaglio.
I grub sono di facile lanciabilità anche con attrezzatura da spinning e consentono di raggiungere lunghe distanze. Sono esche che utilizzo molto all'interno di erbai, sotto i tappeti di ninfee e in generale in piccoli spazi dove è difficile far lavorare delle grosse gomme. Come tutte le esche siliconiche sono disponibili in una ampissima gamma di colorazioni, e anche in versioni scentate.
Alcuni grub di piccole dimensioni, come anche piccoli shad, si prestano ad essere utilizzati come “trailer” su altre esche, principalmente sugli spinnerbait. Inserire un grub di 10 cm sull'amo di uno spinnerbait aumenterà il volume dell'esca, la sua visibilità in acqua e la quantità di vibrazioni emesse; inoltre aggiungendo dei grub colorati, si potranno creare attraenti combinazioni di colori.
Personalmente utilizzo, con ottimi risultati, dei trailer a contrasto con il colore dello spinnerbait, inoltre con questa modifica ci assicuriamo che l'attacco del luccio avvenga con più probabilità in prossimità dell'amo dello spinnerbait.
L'utilizzo delle gomme avviene anche su alcune hard bait. Queste esche ibride hanno solitamente un corpo rigido a cui viene applicata un'appendice in gomma dalla forma di grub o dalla forma di shad con coda a paddle.
Le code in gomma vengono solitamente applicate a jerk e minnow, e possono contribuire ad aumentarne l'attrattività soprattutto nei recuperi lenti.
Nel mondo dei jerk ibridi il mio preferito è senza dubbio il Mc Mio di Abu Garcia (nelle versioni junior, big e beast, di diverse dimensioni crescenti), un jerk rigido al quale è stato applicato un grosso grub, in grado di lavorare con qualsiasi tipo di recupero. Solitamente tolgo l'ancoretta di coda, per evitare il rischio di aggrovigliamenti in fase di lancio.
Un altro ibrido dalle prestazioni eccezionali, che mi ha dato molte soddisfazioni, è il Mc Hybrid di Abu Garcia (nelle versioni junior e big). E' una sintesi tra un grosso minnow lipless e uno shad con coda a paddle, che offre diverse caratteristiche uniche.
Il grosso corpo rigido è dotato di un potente rattle interno, doppia ancoretta sotto la pancia e di due anelli per l'aggancio al moschettone, uno in punta per un lavoro in superficie e uno dorsale per un lavoro in profondità. La coda in gomma è applicata tramite una spirale in acciaio ed è intercambiabile in caso venga rovinata dal morso del luccio.
E' un'esca dal movimento caratteristico e particolare, che unisce contemporaneamente due movimenti molto diversi: il corpo che “wobbla” e il paddle di coda che “scodinzola” simultaneamente, ma con diverso ritmo rispetto al corpo. In conclusione ritengo che le gomme siliconiche siano tra le principali esche per insidiare i lucci in ogni ambiente ed in ogni periodo.
Grazie alla loro immensa varietà troveremo sempre la gomma giusta per l'occasione giusta!
