Corpo ovale e allungato, la ricciola è un carangide dalla bocca ampia e munita di minuscoli denti. Può raggiungere l’eccezionale peso di 90 kg per oltre 2 m di lunghezza.
Pesce pelagico per eccellenza, dimora a profondità maggiori (90-120 m), per avvicinarsi alla costa durante i mesi primaverili ed estivi, periodo in cui avviene la riproduzione.
Per le sue caratteristiche di estrema diffidenza e per le doti fisiche, che le conferiscono una potenza straordinaria nella lotta, si presta ad essere pescata prevalentemente dalla barca, sia tramite la traina con il vivo, sia con la tecnica del vertical jijjing.
Traina con il vivo
La ricciola è l’unico esemplare che si cattura quasi esclusivamente con esche vive. Quelle che preferisce sono le aguglie, i cefali, le seppie e i calamari.
La traina si effettua affondando l’esca e cercando di portarla quanto più vicino possibile alle cigliate delle secche o alle scarpate.
Per affondare le esche i sistemi sono tre: il piombo guardiano, l’affondatore e il monel.
La montatura ideale è quella che si usa di solito per il vivo: un ametto trainante da agganciare al rostro dell’aguglia o sulla punta del calamaro, e ami pescanti da inserire sottopelle al pesce esca o tra i tentacoli del cefalopode, il tutto collegato alla lenza madre con un lungo terminale di fluorocarbon.
Vertical jijjing
E’ una tecnica che permette di catturare ricciole con esche artificiali. E’ necessaria un’attrezzatura robusta, con un mulinello dotato di buona frizione e di un rapporto di recupero abbastanza basso (4:1-5:1), per consentire un’azione di pesca agevole anche su batimetriche importanti.
La bobina si carica con un multifibra da 50 o 65 lb, da doppiare con un bimini twist, legato ad un finale abbastanza lungo (5-6 mt) di nylon da 80 lb.
Il finale viene legato ad un solid ring (anello saldato senza aperture), a cui collegare una girella sampo o direttamente l’assist hook. Questa montatura dà la possibilità di inserire il metal jig prescelto, inserendolo direttamente sul solid ring con un altro anello (questa volta uno split ring), senza dover ogni volta utilizzare un assist hook diverso.
Quanto ai jig da impiegare, tutto dipende da come reagiscono i pesci e dal fondale sul quale si opera.