Durante una giornata di pesca al luccio è capitato spesso, parlando con gli amici che pescavano nello stesso spot, che gli orari in cui i pesci hanno mangiato coincidevano. Che sia stata una giornata produttiva o una dallo scarso rendimento, le mangiate si concentravano sempre in determinati momenti della giornata.
Sono in contatto con moltissimi pescatori, e avendo sempre lo smartphone a portata di mano, mi capita spessissimo, mentre sono a pesca, di ricevere messaggi o delle notifiche di "live log" di Wild Society (un moderno social media che tiene in contatto i pescatori), con foto di lucci appena presi o messaggi che annunciano una mangiata, una cattura, o un luccio perso. Questi messaggi spesso capitano proprio durante un momento di pesca concitato, in cui anch'io sono alle prese con qualche pesce.
Ebbene si, a parte qualche lupo solitario, i lucci si attivano tutti insieme. Soprattutto all'interno dello stesso lago o di un preciso tratto di fiume, succede che in un momento preciso della giornata i lucci inizino a predare, e questo accade in ogni punto del lago dove ce ne sono.
L'attivazione dell'istinto predatorio non è un fatto individuale dettato dai fabbisogni specifici del singolo pesce, ma un evento comune comandato da una concomitanza di fattori.
E' vero, se un luccio ha fame mangia, ma per mangiare dovrà cacciare, e come ogni buon cacciatore che si rispetti caccerà in un determinato momento identificato come momento propizio.
Questo momento propizio per la caccia è determinato da quelle che noi chiamiamo "variabili di attivazione" ovvero la sommatoria dei fattori climatici e ambientali (e molti altri) che influiscono sull'umore e sul comportamento del luccio.
A riprova di questo vi è il fatto che al di fuori di questi momenti di attività il luccio caccia raramente. La maggior parte delle esche che lanciamo e che passano davanti al muso di un luccio non vengono attaccate. Molte stimolano soltanto la sua curiosità producendo calmi e pacifici inseguimenti, altre suscitano totale indifferenza.
I fattori che determinano l'attivazione della predazione nel luccio possono essere positivi o negativi, ovvero ci sono dei fattori che influenzano positivamente l'istinto predatorio stimolandolo, e dei fattori che, al contrario, lo rallentano o lo bloccano. La sommatoria di queste variabili positive e negative determinerà l'attività dei pesci e la sua intensità.
Teniamo presente che è praticamente impossibile calcolare tutte le variabili di attivazione e determinare se e quando il luccio si attiverà. Le variabili sono tantissime e i loro valori intrinsechi molto diversi, e non esiste nessuna formula matematica che riesca a calcolare il risultato di questi rapporti.
Al contrario l'esperienza del pescatore e un'osservazione acuta possono determinare in modo empirico, ma abbastanza preciso, il momento e l'intensità di attivazione dei lucci. Il lavoro che si dovrà fare mentalmente è quello di mettere sul piatto della bilancia i fattori positivi e quelli negativi attribuendo un valore intrinseco ad ognuno di essi, tenendo presente però che il nostro istinto non è un fattore matematico ma che ci sarà indubbiamente di aiuto in questo calcolo.
Il meteo
Il fattore di attivazione più evidente è il meteo. Andiamo ad analizzare le condizioni meteorologiche che attivano e quelle che frenano l'istinto di predazione del luccio.
La pressione atmosferica può influire indirettamente sulla pesca del luccio. Una bassa pressione è sempre positiva perchè porterà nuvolosità e pioggia o comunque un clima variabile, l'alta pressione invece può essere un fattore negativo in quanto è sinonimo di sole e di temperature molto calde o molto fredde e quindi poco variabili.
La nuvolosità è un fattore determinante soprattutto in presenza di vento. Infatti la concomitanza di nuvole e vento genera dei continui cambi di luce che possono aprire svariate finestre di attività.
Anche la pioggia è un ottimo fattore di attivazione, soprattutto se è poca e se è intermittente. Teniamo presente che il luccio risponde bene ai cambiamenti climatici immediati, per esempio da un momento di pioggia a un momento con precipitazioni assenti, da bonaccia a vento, da luce a ombra, e viceversa.
Queste variabili stimolano quasi sempre l'istinto predatrorio del luccio.
Anche il vento è un fattore molto importante. Il vento increspa la superficie dell'acqua creando un ambiente favorevole per la caccia, sposta le nuvole creando giochi di luce e influisce sulla temperatura dell'acqua.
L'assenza di vento è sempre un fattore negativo, ma anche un vento molto forte può esserlo.
Anche la direzione del vento ha una sua influenza positiva o negativa. Nei periodi freddi i venti da nord o da est sono sempre molto negativi e tendono a "inchiodare" i pesci, mentre i venti caldi li possono attivare.
Nei periodi più caldi l'attivazione data dal vento in base alla sua dominanza può funzionare al contrario rispetto che all'inverno, con attivazioni maggiori con venti freddi e inattivazioni con venti caldi.
Il vento è uno dei fattori da controllare con più accuratezza prima e durante una battuta di pesca; spesso determina addirittura quale sarà la sponda che rende di più e in quale direzione partirà l'attacco del luccio. Un fattore da tenere presente quando si valuta uno spot è il fatto che spesso la sponda con miglior resa è quella battuta dal vento.
Se si pesca dalla barca invece possiamo sfruttare il vento come valido alleato; pescando in drift (con l'ausilio di un'ancora gallegiante se il vento è troppo forte) riusciremo a "battere" tantissima acqua, lanceremo in favore di vento per poi recuperare velocemente. Il recupero dovrà essere necessariamente molto veloce in quanto alla velocità che riusciremo ad imprimere all'esca andrà sottratta la velocità della barca.
Il vento genera onde e correnti sottomarine che influenzano la disposizione dei pesci, la direzione di recupero controvento (avendo lanciato a favore di vento) dovrebbe assicurarci un numero maggiore di abboccate in quanto è molto probabile che i lucci siano disposti con il muso contro corrente, orientati nella stessa direzione in cui nuota la nostra esca, e che quindi possano partire per attaccarla senza dover fare un'inversione ad U.
Quando si valuta qualsiasi fattore di attivazione bisogna tener presente che l'estremizzazione dell'evento è quasi sempre negativa. Se è vero che un pò di vento potrebbe attivare i pesci, è anche vero che raffiche a 60 km/h e oltre potrebbero "inchiodarlo" e renderlo apatico.
Stesso discorso è valido per la pioggia e per la pressione atmosferica. Una pioggia di scarsa o media intensità può sicuramente essere un fattore positivo, una pioggia torrenziale o un temporare con tuoni e lampi sicuramente bloccherà l'attività dei nostri pesci (per non parlare della pericolosità di pescare con una canna in carbonio in mezzo a tuoni e fulmini).
I lucci, come molti altri animali, possono percepire in anticipo l'arrivo di eventi climatici importanti, come appunto un temporale; anche in questo caso, una bassa pressione e un cielo plumbeo, possono trasformarsi da validi alleati di pesca a fattori estremamente negativi se preludono a un forte temporale.
Un altro importante fattore di attivazione è determinato dai cambi di luce.
I cambi di luce
I cambi di luce generano sempre dei momenti di buona attività. Nelle giornate caratterizzate da alta pressione e sole a picco essi si manifesteranno solamente all'aba e al tramonto, in giornate di bassa pressione e vento possono manifestarsi in ogni momento della giornata, determinati dal continuo spostarsi delle nuvole che coprono e scoprono il sole.
Le fasi lunari
L'ultimo fattore di attivazione che andrò ad analizzare è forse il più importante. Esso è determinato dall'andamento delle fasi lunari. E' molto probabile che i lucci, come molti altri animali, possano percepire i cambiamenti gravitazionali determinati dall'attrazione lunare, gli impercettibili spostamenti di marea dati dall'influenza della luna sui livelli dell'acqua, o impercettibili alterazioni (a noi sconosciute) di carattere vario dovute appunto all'influenza dell'attrazione lunare e alla sua variabilità.
Possiamo identificare quattro momenti di attivazione legati alle fasi lunari: il moon-rise, ovvero il sorgere della luna, il moon-over ovvero la luna a metà tra la sua alba e il suo tramonto, il moon-set il tramonto della luna, e il moon-under ovvero la posizione della luna a metà tra il suo tramonto e la sua nuova nascita all'orizzonte.
Queste posizioni del ciclo giornaliero della luna ovviamente non sono sincronizzate con quelle solari, la luna ha un ciclo leggermente più lento (di circa 35 minuti in più rispetto al ciclo solare), ma possono essere identificate utilizzando una delle tante App per smartphone specifiche per le fasi lunari.
Come tutti i fattori di attivazione anche la luna non sempre porta bene. La luna piena e i giorni immediatamente successivi possono essere giorni di scarsa attività del nostro predatore. Questo accade perchè con la luna piena i pesci tendono ad alimentarsi anche la notte, forse proprio grazie alla maggiore quantità di luce disponibile.
Inoltre il sorgere della luna (moon-rise) in concomitanza con i periodi di luna piena e di luna calante ma ancora grossa, avviene sempre di notte, questo potrebbe fornire una variabile di attivazione notevole durante le ore notturne che come conseguenza porterà i pesci ad alimentarsi di meno durante il giorno successivo.
Ora sta a voi pescatori mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, valutare in base agli elementi che vi ho fornito quale sarà il momento migliore per insidiare il nostro amico luccio.
Tenete presente però che quella delle variabili di attivazione non è una scienza esatta e che il vostro istinto è fondamentale. E che il luccio, come qualsiasi altro essere vivente, è unico e pertanto imprevedibile!