Pesca a Fondo e Beach Ledgering. L’Attrezzatura e le Esche per la Pesca in Foce in Primavera

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Aprile segna di fatto l’inizio delle prime uscite dei pescatori amanti della foce, i temerari ed i veri appassionati non hanno mai mollato, hanno rallentato i ritmi, ma a pescare ci sono andati e qualche bel pesce è uscito in ogni condizione atmosferica.

Ma ora è il momento del “passo”, i pesci si avvicinano alla costa prediligendo i tratti dove sfociano dei corsi d’acqua dolce. Ormai è risaputo che, soprattutto le specie eurialine quali mormore, orate, spigole amano sostare in questi siti, dove il dolce si mixa con il salato ed i pesci entrano in attività sulla pastura naturale portata dai movimenti di marea.

In questo mese possiamo tentare le prime uscite, con lo scopo primario, sì, di catturare qualche bel pesce, ma anche per andare a vedere i luoghi di pesca dove l’anno scorso abbiamo fatto dei bei carnieri.

Non dimentichiamoci che durante i mesi invernali le piene fluviali talvolta importanti possono aver modificato la morfologia di molti corsi d’acqua dolce. In alcuni casi potrebbe anche essere un fattore positivo, mentre in altri, assolutamente negativo ed improduttivo ai fini della pesca.

Quindi diciamo che le prime uscite sono di studio per quelle a venire. Ma vista la stagione, meglio portarsi dietro l'attrezzatura.

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Scegliere lo spot

Partiamo dal presupposto che i corsi d'acqua dolce in questo momento hanno buone portate idriche dovute alle piogge, ma anche allo scioglimento della neve. Quest'ultima potrebbe rallentare se non bloccare l'attività dei pesci soprattutto nei tratti meno vicini alla foce. Ecco perché, meglio andare proprio dove il corso d'acqua entra in mare o stare a distanze minime.

In questo modo usufruiremo della marea montante, il mare avrà l'acqua sempre più calda rispetto a quella del fiume, quindi i pesci potranno garantirsi cibo in abbondanza fatto di arenicole fresche ed altre “leccornie” che sapranno ben scovare sul fondo. Cercate zone dove il fiume sfocia in mare e lo fa con una buona profondità.

Di solito, nelle foci naturali, non troppo larghe, il passaggio dei natanti è ben delimitato in punti ben precisi dove la corrente del fiume, aiutata anche da opere idrauliche, forma un canale di passaggio sfruttato anche dai pesci.

Andiamo a pescare

Pescheremo a beach ledgering, cercando di impiegare piombi e terminali leggeri concentrando la pesca nei luoghi sopra descritti. La leggerezza paga sempre anche quando si pesca con le tecniche di fondo.

A costo di essere ripetitivi urge comunque un breve ripasso dell’attrezzatura e degli accessori necessari sia per la realizzazione della lenza che per esercitare al meglio questa disciplina.

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Canna e mulinello

L’acquisto di una canna da beach legering non è cosa da poco, soprattutto se vogliamo un attrezzo di qualità. Il nostro consiglio è quello di acquistare una canna di qualità, che sia anche polivalente, nel senso che ci possiamo pescare sia da terra sui moli o da una scogliera, oppure da una spiaggia qualora ce ne fosse bisogno.

Una canna di almeno 4.00 metri è quello che ci vuole, anche perché, talvolta utilizzeremo terminali o travi molto lunghi, quindi ci vuole un attrezzo che possa avere questi requisiti e che ci possa aiutare in fase di lancio in tutti quei luoghi dove non possiamo poggiare il piombo e l’esca a terra.

Una canna con potenza di casting di almeno 100 grammi, dotata di due cime intercambiabili con innesto a baionetta. Si consiglia l’acquisto di canne con anelli in SiC di qualità.

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La scelta del mulinello è molto importante anche perché dovremo sceglierne uno che non sbilanci troppo l’attrezzatura, pescare con una attrezzatura sbilanciata vuol dire ridurre al minimo le prestazione dell’attrezzatura stessa.

Un mulinello di dimensioni 4000/5000 può andare più che bene per coprire le nostre esigenze.

Italcanna Dreaming 130 Una canna ottima per la pesca descritta. Costruita in carbonio HR ed HM (alto modulo) rinforzati con nanocomposti miscelati a resina. Leggera e bilanciata viene venduta con due vette intercambiabili con innesto a baionetta. Range di potenza differenti 20/60 per la vetta color arancio 70/130 per il tipo giallo.

Sulla versione nuova della serie Dreaming le vette sono state allungate di dieci centimetri in modo da garantire una sensibilità più alta. Una canna che può essere impiegata con successo sia dai moli che dalla spiaggia.

Come caricare il mulinello

Tutti i mulinelli di qualità hanno almeno due bobine, quindi le caricheremo in modo da avere a disposizione due diversi diametri di nylon. Ne caricheremo una con uno 0.22, mentre l’altra con un diametro maggiore, tipo uno 0.28, in modo da poter pescare anche con il vivo quando ci sono i pesci serra.

Il mulinello deve essere caricato cercando di riempire la bobina in modo che il filo non esca dal bordo, altrimenti, se la bobina non è caricata nel modo giusto, rischiamo di fare una “parrucca” e di perdere decine di metri di nylon.

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Sottile in bobina

Pescare a beach all’interno della foce vuol dire avere a che fare anche con delle situazioni di corrente particolari. Soprattutto nelle prime ore della marea montante ci troveremo di fronte una corrente superficiale che spinge verso valle ed una in prossimità del fondale che spinge verso monte.

Il momento ideale è quando il flusso acquista un andamento uniforme. La corrente rimane comunque una costante, quindi dovremmo ridurre al minimo gli attriti che questa esercita sul monofilo in acqua.

Ecco perché si consiglia di impiegare nylon di diametro sottile per caricare il mulinello, con questi diametri si riduce molto l’attrito della corrente sul filo e possiamo permetterci di pescare con zavorre più leggere.

A proposito di terminali

Il terminale riveste un’importanza fondamentale in tutte le tecniche di pesca. Nel caso specifico dobbiamo affidarci a terminali particolarmente robusti, realizzati con polimeri di alta qualità anche perché talvolta dobbiamo fare i conti con pesci di mole sostenuta dotati, nel caso specifico dell’orata, di un apparato boccale veramente robusto.

L’uso del fluorocarbon diventa prioritario soprattutto nella fase di marea montante quando l’acqua acquista un colore quasi cristallino. Non fatevi ingannare, anche se il terminale è disteso tutto sul fondale, l’acqua lo fa comunque oscillare, quindi visibile ai pesci se usassimo un classico monofilo da terminali. Il fluorocarbon fa la differenza.

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Il piombo giusto

Avere una zavorra di peso, ma soprattutto della forma giusta è fondamentale per esercitare una buona azione di pesca.

Se si pesca in zone dove la corrente è pressoché inesistente, vedi le zone dove le foci entrano nei porti commerciali, possiamo impiegare anche piombi sferici, ottimi i Roccobomb.

Se si pesca, invece, in zone dove la foce è naturale ed entra direttamente in mare con la conformazione del fiume, dobbiamo pescare con piombi piatti perché la corrente spinge, quindi dobbiamo avere una zavorra che tagli la corrente annullando completamente l’attrito.

Esche

Come abbiamo accennato all’inizio, in questo periodo dell’anno i pesci che stazionano nei pressi della foce o al suo interno si cibano soprattutto di anellidi marini.

L’arenicola è sicuramente il verme più apprezzato da tutte le specie di pesci, però non dobbiamo snobbare l’americano, un verme molto ricco di sangue, un innesco succulento che ha da sempre fatto bella figura. Vediamoli nei dettagli

L’arenicola

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Un anellide molto delicato, ma sicuramente uno dei più catturanti soprattutto ad inizio stagione, quando la presenza di piccoli pesci è inesistente. Quando l’acqua si scalda e le bocche da sfamare diventano troppe, meglio orientarsi su esche più voluminose.

La sua conservazione deve essere fatta in un luogo fresco oppure in frigorifero, ma non a temperature eccessivamente basse. Inoltre, si consiglia di prendere sempre un po’ d’acqua di mare, per una conservazione più duratura.

Per l’innesco si consiglia l’acquisto di aghi appositamente realizzati per lo scopo e facilmente reperibili nei negozi di pesca specializzati. Si consigliano ami a filo sottile di dimensioni adeguate all’esca. Il numero che va per la maggiore è un 8.

L’americano

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Conosciuto anche come verme di sangue, l’americano rappresenta una tipologia di innesco assai catturante anche in presenza di piccoli pesci che disturbano l’azione di pesca.

Questa esca la possiamo utilizzare con successo anche nei mesi estivi, preoccupandosi di acquistare dei vermi molto grossi come diametro e di innescarli interi su ami anche del n. 4.

Per quanto riguarda l’innesco la procedura è simile all’arenicola, bisogna fare molta attenzione a far entrare l’ago perfettamente nella bocca del verme, facilmente riconoscibile, e di penetrarlo per la sua intera lunghezza senza perforarlo prima della coda, altrimenti si svuota del liquido e diventa improduttivo ai fini delle catture.

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