Pesca all'Orata. Le Tecniche Migliori per Insidiarla in Estate

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“Quando vedi una striscia d'oro tra un occhio e l'altro, ringrazia il mare per il dono che ti ha fatto...”

Uno dei pesci più belli da catturare è l’orata, oggi massicciamente presente anche nei nostri mari, grazie ai tanti allevamenti ed all’innalzamento della temperatura dell’acqua del mare.

L’aurato sparide è uno dei pesci più ricercati dai pescatori di foce sia per il divertimento che offre per la cattura che per la bontà delle carni. L’orata è un pesce che arriva in prossimità delle foci dei fiumi in tarda primavera, per stabilirvisi per tutta l’estate fino all’inizio dei primi freddi autunnali. Poi, ci sono luoghi caratterizzati da profondi fondali, dove questo pesce lo possiamo catturare anche nel periodo invernale.

Comunque, l’orata è il pesce del caldo, e lo testimonia il fatto che le catture più belle ad inizio estate si effettuano nelle ore centrali della giornata, quando il sole raggiunge la postazione più alta nel cielo e scalda in modo repentino tutto quello che tocca.

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L’orata può essere pescata anche con le tecniche dolciacquicole, ma l'approccio più sicuro, quello che può offrire grandi soddisfazioni è il beach legering, dai moli e dalle foci dei fiumi.

Vediamo ora di saperne di più, facendo una panoramica di quello che serve per pescare questo magnifico pesce.

Canne, mulinelli & C.

Per la pesca in foce, occorrono canne sensibili, scattanti e, soprattutto di qualità. Per pescare con le tecniche di fondo, occorre essere muniti di almeno due canne con potenza di casting diverse, così da poter pescare con zavorre di peso differenti in modo da contrastare il più possibile le variabili condizioni di pesca che si possono presentare.

Una di potenza almeno 80/100g e l’altra di potenza 120g, sono le misure da preferirsi per pescare in foce. Le canne devono essere ben rifinite e montate con anelli di qualità e trattati contro la salsedine, poiché è questo il vero nemico per le canne e l’attrezzatura in genere.

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Importante diventa anche la scelta del mulinello, l’attrezzatura deve essere bilanciata perfettamente, quindi, meglio puntare su mulinelli di medie dimensioni, dotati di almeno due bobine in modo da avere a disposizione diverse capacità e diametri. Una carichiamola con uno 0,22, mentre l’altra con un ottimo 0,28.

Nel caso in cui dovessimo impostare la pesca a lunga distanza, meglio impiegare i mulinelli caricati con il diametro più sottile, preoccupandoci, nel caso in cui dovessimo “sparare” a distanze notevoli zavorre importanti, di impiegare uno spezzone di lunghezza pari a due volte quella della canna di shock-leader, in modo da poter forzare il lancio senza problemi.

Accessoristica

Dopo aver dedicato alcune righe alle canne più idonee da utilizzare, vediamo di descrivere gli altri accessori per affrontare la foce con questa tecnica di pesca. Uno di questi è il treppiedi, dove appoggiare le canne in pesca.

Questo importante accessorio deve essere prima di tutto con il telaio realizzato in alluminio in modo da non rovinarsi nel tempo a causa del salmastro. Inoltre, deve avere le gambe teleregolabili, per poterlo adattare a qualsiasi morfologia di terreno. Infatti, potrebbe capitare di pescare su sponde un po’ accidentate, caratterizzate da scogliere, quindi, ci vuole un oggetto capace di contrastare al meglio questa situazione in modo da farci pescare nel migliore dei modi.

Zavorre...

Al contrario di quanto si pensi e si dica, per pescare in foce occorre un tipo di piombo diverso dal solito. Quando si pesca in mare, di solito peschiamo con piombi a sfera, o dei roccobomb, comunque di forma rotondeggiante.

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Ecco, per la pesca in foce ci vogliono i piombi piatti. Questa particolare forma del piombo ci permette di pescare al meglio soprattutto quando l’influenza della marea muove grosse masse d’acqua. Con un piombo classico, si ha il rischio che questo rotoli sul fondale vanificando l’intera azione di pesca.

Particolari che fanno la differenza

L'orata è un pesce che riesce a percepire la resistenza del piombo impiegato, quindi il montaggio migliore è quello scorrevole. Una montatura di tipo running è la più adatta in assoluto per l'aurato sparide.

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In commercio esistono delle confezioni complete di running kit composte di solito da quattro elementi, l'anellino passante, il moschettone, la perlina di stop e la girella dove collegheremo il lungo terminale di almeno 150 cm.

Si realizza come segue:

  • inserire l'anellino dotato di moschettone sulla lenza madre
  • inserire la perlina di stop
  • legare la girella alla lenza madre
  • collegare il terminale lungo almeno 150 cm

Gli ami

L’orata è una specie di pesce caratterizzata da una dote che “spaventa” non poco chi la pesca, poiché ha pagato più volte a proprie spese, perdendo pesci importanti. Stiamo parlando del suo potente apparato boccale, capace di frantumare il più robusto dei molluschi ed il più resistente degli ami, una dote da non sottovalutare, soprattutto quando bisogna scegliere l’amo giusto.

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A questo punto bisogna fare alcune importanti precisazioni, l’amo va scelto in base all’esca utilizzata. Se peschiamo con gli anellidi marini, bisognerà per forza impiegare ami non troppo grossi, al massimo del n. 5 se peschiamo con l’americano, del 7/9 se impieghiamo l’arenicola.

Purtroppo, non possiamo esagerare sulle dimensioni dell’amo quando si pesca con gli anellidi marini, poiché, faremo perdere la naturalezza dell’esca, fattore importante per avere la meglio sulle furbe orate di taglia.

Anche quando si pesca con i granchietti, esca eccellente per tutto il periodo estivo ed autunnale, dobbiamo concentrarci sull’uso di ami appropriati, visto che il granchietto viene innescato con due ami, possiamo pescare con ami del n. 5, ad alta resistenza. Le esche L’esca va scelta in base alla stagione.

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Le prime orate, vengono catturate di solito a primavera inoltrata, innescando prevalentemente l’arenicola e l’americano, fino ad arrivare ad innescare il granchietto per fare la selezione. Gli anellidi marini, quindi, sono un’ottima esca, ma quando non ci sono troppe bocche da sfamare, altrimenti è una tortura, oltre che un inutile dispendio di esche.

A questo punto, quando la temperatura dell’acqua è calda e anche il più piccolo dei pesci è in frenesia alimentare, meglio impiegare esche selettive, prima fra tutte il granchietto. Questo tipo di esca, soprattutto nei mesi estivi è molto praticata per la pesca delle orate. Comunque, sarebbe impossibile riuscire a prendere qualche pesce con gli anellidi marini in detto periodo.

Granchio

Il granchio è un'esca selettiva, quindi mirata a catturare orate di una certa stazza. Allamare un pesce e perderlo per colpa di un innesco errato è un imprevisto che i veri pescatori non possono e non devono permettersi, quindi, diciamolo subito che l’innesco del granchio devFrune essere fatto con due oppure tre ami.

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I pescatori genovesi lo innescano con tre ami, ma di solito basta innescarlo con due, anche perché così facendo non rischiamo di uccidere l’attirante crostaceo. La semplicità nel realizzare l’innesco è sorprendente: su uno spezzone di fluorocarbon dello 0,25, andremo a legare un amo del numero 5, dopodiché ne legheremo un altro sullo stesso spezzone ad una distanza di almeno un centimetro l’uno dall’altro. Dopo aver legato gli ami, con molta delicatezza andremo a inserirli nella parte posteriore del granchio. Con questo innesco il granchio resterà in vita per diverso tempo.

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