Pesca alla Trota Marmorata a Spinning. Come Scegliere il Giusto Approccio

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La marmorata è il simbolo del fondovalle alpino oltre ad essere una preda molto ambita dal pescatore a spinning sempre in continua ricerca del pesce da sogno. La possiamo classificare senza smentita come il “salmone italiano”, un orgoglio che va tutelato e protetto con una gestione ad hoc onde evitare che diventi un fantasma più di quanto non lo sia già adesso.

Vediamo come insidiarla cercando di capire le sue abitudini alimentari e dove staziona nei vari spot.

La trota marmorata nel versante alpino e negli affluenti di sinistra del Po è presente non solo in fondovalle, ma anche nei torrenti. Ovviamente se cerchiamo l'esemplare di taglia dobbiamo insistere nella parte terminale del torrente e nel fiume di fondovalle dove spesso si immette.

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La marmorata è un pesce che inizia a variare la propria dieta in età adulta diventando totalmente ittiofaga e quindi una preda ricercata dai pescatori a spinning.

Catturare gli esemplari di taglia maggiore non è certo cosa che capita tutti i giorni ci vuole, oltre ad una preparazione fisica anche uno spiccato senso dell'acqua e del pesce. Spesso il pescatore che la cerca si fa lunghe camminate negli spot più strategici per cercare di individuarla, passeggiate invernali anche durante il periodo di divieto per controllarne le freghe, vedere e capire i suoi comportamenti.

Insomma, un pesce che ti prende anima e cuore.

Orari migliori

Difficile da stabilire con certezza quando questo pesce entra in attività. Comunque dobbiamo sempre tenere conto della stagione e del meteo.

Senza dubbio, le giornate di bassa pressione con pioggia insistente e barometro che scende sono da preferirsi senza troppi limiti di orario nel senso che possiamo incontrare il pezzo da novanta per l'intera sessione di pesca.

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Lo stesso vale per i primi caldi di stagione dove l'acqua del fiume o del torrente inizia a scaldarsi ed il fondale di quest'ultimo ad alimentare i flussi con pastura naturale. Anche i piccoli pesci escono allo scoperto con i primi tepori primaverili diventando facile preda per le marmorate che è pur sempre un predatore, un pesce che si alimenta in finestre di attività spesso molto ristrette, magari più volte durante l'intero arco della giornata.

I cambi di luce sono da preferire in qualsiasi stagione quindi albe e tramonti magari sfruttando, restando nei limiti degli orari previsti dalla legge che regolamenta la pesca e che varia da regione a regione, anche l'ora di buio che precede l'alba. Infatti, l'intera notte ha portato sicuramente tranquillità in tutta l'asta del corso d'acqua e le marmorate, ma anche gli altri pesci sono più tranquilli e facilmente abbordabili nei punti giusti.

Hot spot

Durante le primissime ore di luce la possiamo trovare in acqua bassa, nelle correnti e nella parte terminale delle postazioni più profonde. Queste sono le sue zone di caccia con il favore delle tenebre o nei momenti di poca luce.

Man mano che il giorno prende forza, salvo rarissimi casi, le marmorate riprendono piano piano le loro zone di origine tornandosene ad occupare le proprie tane e, in certi casi ne stanno fuori occupando zone del corso d'acqua profonde dove si sentono protette.

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A giorno fatto dobbiamo concentrare la nostra attenzione soprattutto nelle massicciate di massi dove la corrente si rompe diventando lineare. Lì sotto, al buio delle rocce le marmorate se ne stano in caccia pronte a ghermire qualsiasi cosa stuzzichi la loro aggressività.

Dovremo far lavorare gli artificiali proprio vicino a questi spot magari insistendo nelle zone dove l'acqua forma dei giri di corrente invitanti e dove il minnow lavora alla perfezione. Gli attacchi non tarderanno, ma dobbiamo seguire l'iter descritto.

Come pescarla

Questa è una maniera di esercitare la pesca a spinning che implica impegno, costanza e caparbietà, oltre a una buona forma fisica che ci permetta di lanciare artificiali a volte anche di un certo peso per ore, senza mai stancarci, senza mai mollare di un centimetro, il tutto fatto con la convinzione che, prima o poi, il fantasma del fiume faccia la sua gradita apparizione.

Nella maggior parte dei casi, il “cappotto” è dietro l’angolo, ma alcune volte, ed in condizioni ottimali, avviene il miracolo e ci si ritrova a combattere con pesci anche di alcuni chili di cui mai avremmo sospettato l’esistenza.

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Però a tutto ciò bisogna crederci, anche se le battute a vuoto sono tante, anche se nonostante il nostro impegno non vediamo una coda e intanto qualche nostro “cugino” che pesca con le esche naturali, con un bel verme e una teleregolabile da 13 metri ce ne sfila una da 5 chili da sotto il naso, proprio in quella bella buca là, dove anche noi sapevamo che c’era e dove abbiamo fatto un milione di lanci e presentato le nostre esche migliori.

A dire il vero tale evento capita abbastanza spesso, in particolar modo ad inizio stagione, quando le marmorate cominciano a muoversi in caccia per reintegrare le energie spese sia per la fregola da poco conclusa, sia per controbattere i rigori invernali.

Questi sono pesci che non hanno ancora in corpo lo sprint predatorio dei giorni migliori, quando in condizioni di tempo ottimali e ritemprate nel fisico, non esitano a lanciarsi in modo famelico sulle nostre esche artificiali, siano esse un bel minnow o un rotante di buona taglia.

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Ora, specialmente le più grosse, si fanno allettare da altri bocconi più calorici quale può appunto essere un bel verme scodinzolante presentato lentamente davanti al becco, esca questa che garantisce nutrimento facile senza sprecare tante energie, quante ne dovrebbero invece sprecare sicuramente nell’inseguire un minnow o un rotante che, pur muovendosi lentamente, le obbligherebbe comunque ad un dispendioso inseguimento dal risultato a volte incerto.

Esche

L'obiettivo del pescatore di marmorate non sono le piccole trote, ma le vere e proprie big del fiume che batte. Quindi anche una giusta selezione di esche deve essere stata fatta in precedenza in modo da andare a stuzzicare l'appetito del pesce che insegue da una vita.

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Minnow anche di misure grandi non devono mancare, talvolta, più l'esca è voluminosa e fa rumore e più il pesce, nel caso specifico la marmorata è invogliata a muoversi per rincorrere l'imitazione.

Imitazione che può essere di fantasia con colori particolari, bianca, oppure con sembianze e colorazioni di pesci reali che vivono in quel corso d'acqua.

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Il cannibalismo è all'ordine del giorno, quindi anche una imitazione di piccole trote possono garantirci quella cattura che può dare una svolta alla giornata di pesca.

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