Negli ultimi anni, la traina con il vivo ha subito un radicale cambiamento grazie ai nuovi materiali e alle tecnologie messe a disposizione sul mercato.
La trasformazione si è manifestata soprattutto grazie ad un alleggerimento delle attrezzature, che non solo ha reso il complesso pescante più pratico, ma ha contribuito ad aumentare l’emozione di ogni singola cattura.
Un ruolo importante in tal senso, è stato determinato dall’avvento del multifibre che ha consentito di usare piombi più leggeri e quindi di utilizzare canne più flessibili. Per ottenere il massimo dell’affondamento l’ideale è imbobinare un multifibre da 30 lb, compromesso perfetto tra resistenza e affondamento.
La canna rappresenta un elemento chiave in questo tipo di pesca. Le migliori sono realizzate in carbonio, sono leggere e paraboliche e dotate di una potenza equamente distribuita in tutta la lunghezza del fusto.
Per la scelta di una buona canna, vi consigliamo di tenere presente non tanto il libbraggio (in linea di massima tra le 8 e le 20 lb ), ma di fare attenzione alla curvatura massima che può compiere il fusto, così da comprendere la reale trazione in grado di sopportare.
L’impiego di una lenza sottile in bobina consente di affondare con piombi molto leggeri, e per scongiurare il rischio di rottura della congiunzione tra multifibre e terminale, si utilizza il wind-on.
Questo viene realizzato con un bimini twist sul multifibre, e inserito in un raddoppio di un paio di metri. In alternativa al bimini, si può legare una girella al wind-on con uno spider hitch, ed un paio di metri di terminale.
Il piombo guardiano si inserisce tramite un loop fisso sul multifibre realizzato con uno spezzone di dacron di circa 15 cm, fissando le due estremità con una decina di mezzi colli per lato.
Gli ami giocano un’altra componente fondamentale.
Consigliamo di puntare su modelli qualificati che garantiscano la trazioni di pesci importanti, dotati di altissima penetrazione, con filo sottile e punta fine.