Il Sarago: Morfologia, Habitat, Attrezzature e Tecniche di Pesca

Sarago 4

Cinque sono le specie di sarago presenti nelle acque italiane e nel Mediterraneo, tutte con caratteristiche comuni, quali la forma del corpo alto e piuttosto compresso, e la presenza di una macchia scura nella zona precedente la pinna caudale.

Questi sparidi sono generalmente gregari e spesso eurialini, potendo sopportare bene le variazioni della salinità dell’acqua.

Sarago 5

Il sarago maggiore è il più diffuso dei cinque ed è facilmente riconoscibile per la presenza sui fianchi di 7-8 fasce verticali, può superare il chilo e mezzo di peso, e i 40 cm di lunghezza.

Il sarago fasciato o testanera è invece caratterizzato da una fascia nera che va dalla fine della testa all’inizio della pinna dorsale, raggiunge i 25-30 cm di lunghezza per un peso di circa 500 g. Lo si può incontrare su fondali rocciosi o sabbiosi, difficilmente in acque salmastre per la sua scarsa adattabilità alle variazioni di salinità dell’acqua.

Il sarago pizzuto prende il nome dalla particolare forma del muso, molto lungo e acuto; può superare i 2 kg di peso per circa 40 cm di lunghezza.

Sarago 1

Il sarago faraone è la specie più interessante dal punto di vista alieutico, in quanto capace di superare i 55 cm di lunghezza e i 4 kg di peso. Vive su fondali rocciosi tra i 10 e i 50 m ed è sicuramente il meno comune tra i saraghi delle nostre acque, infatti è una specie con una forte attitudine termofila, che predilige acque calde.


Infine lo sparaglione è il più piccolo del genere, con una lunghezza massima di 15-18 cm ed un peso di circa 300 g; presenta una livrea di tonalità gialla, sul classico argento di fondo. Predilige i fondali ricchi di posidonia, ma lo si può trovare un po’ovunque, in quanto è molto resistente all’inquinamento.

Il sarago abita le scogliere naturali e artificiali, in fondali bassi, superando raramente i 50 metri di profondità; frequenta anche i litorali sabbiosi, specie in presenza di rocce nelle vicinanze.

Sarago 2

E’ un pesce che viene insidiato un po’ ovunque, in modo particolare dalla barca, nelle vicinanze dei bordi delle secche, dei relitti, vicino ai manufatti e alle scogliere artificiali. Il periodo migliore è la primavera, quando i branchi di saraghi risalgono le cigliate e si radunano per espletare la loro funzione riproduttiva. I momenti topici per la pesca sono quelli del tramonto, la notte e anche le prime luci dell’alba.

Le abitudini alimentari di questo sparide sono molto varie: dalla sardina al calamaro innescati in tocchi, ai gamberetti (preferibilmente vivi), ai granchi, fino ad arrivare agli anellidi, come l’arenicola che rappresenta una delle esche più gettonate . Non disdegna qualche pasto vegetariano, anche se le sue mascelle robuste gli permettono di frantumare con facilità granchi, arselle e ricci.

Sarago 3

E’ quindi una preda che si può insidiare con quasi tutte le tecniche di pesca, dalla spiaggia con attrezzature più o meno leggere, dalle scogliere, così come nei porti a fondo o a galleggiante, dalla barca a bolentino.

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