A Carpe con il Method

Method

Il Method è un pasturatore in-line  provvisto di una piccola guaina in silicone nella parte alta, che favorisce il movimento lungo la lenza, dotato anche di un corpo in plastica e piombo.

La lenza va composta facendo passare il Method attraverso il monofilo madre, bloccandolo sulla girella inferiore per mezzo di una pressione ad incastro.

Per pescare con il Method è opportuno avere una buona padronanza del ledgering classico, oltre ad un’attrezzatura più potente del solito. Consigliamo di usare le tre pezzi di 3,90 metri da 90/150 grammi con cime ad azione MH ovvero Medium High.

I motivi che obbligano a questa scelta sono due: peso del Method (che raggiunge anche i 70/80 gr tra piombo, corpo e pastura) e taglia minima delle prede, solitamente superiore al chilo e mezzo.

Carpe in ottima salute sono capaci di sprigionare una reazione violentissima che non va contrastata con ampie ferrate, pensa la rottura del terminale così corto che reagisce male al contraccolpo.

La ferrata dev’essere dolce perchè la carpa ha già fatto tutto, prendendo il largo in velocità.

Le esche rivestono un ruolo molto importante nella pesca con il method: può essere usato il mais abbinato a chicchi con colorazioni artificiali come il “rosso” o “arancione”.  Il contrasto cromatico di un’esca voluminosa all’interno della nuvola di pastura genererà sempre maggiore curiosità per le carpe, sempre attive nella ricerca di cibo sul fondo!

 
 

Una tecnica molto usata e che regala numerose catture è quella del method mix: prevede la preparazione di una pastura, che poi andremo a modellare con le mani intorno al nostro piombo creando una palla di medie dimensioni che si scioglierà gradualmente sul fondale e in prossimità del nostro innesco, creando così una zona attrattiva che aumenterà in modo esponenziale le nostre possibilità di catturare carpe.

Il terminale sarà realizzato con uno spezzone di trecciato dello 0,16 lungo massimo 15 cm. La paratura ideale vuole un hair rig medio su un amo del n°8 a gambo corto, molto tondo e con gola possibilmente larga.

Terminali più lunghi rischiano di far ingarbugliare il filo su se stesso, mentre più corti renderebbero praticamente impossibile il funzionamento della tecnica inglese.

L’obiettivo è presentare un boccone prelibato con il massimo potere attrattivo possibile che si scioglierà pian piano all’arrivo in acqua, costruendo una nuvola di pastura depositata sul fondo con un tranello ben presentato.

Articoli correlati