Barracuda del Mediterraneo. Come Insidiarlo a Spinning sulle Secche

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Quando in una scogliera il fondale più o meno regolare si interrompe per risalire verso la superfice siamo di fronte ad una secca, un'altra "situazione" di assoluto interesse e forse una delle zone più fruttuose nelle ricerca del grosso Barracuda.

Tuttavia non tutte le secche sono frequentate dai grossi esemplari, ad esempio quelle troppo vicine alla superfice e con un fondale limitrofo basso risultano essere frequentate sovente dai piccoli esemplari, invece quelle più profonde con fondali adiacenti importanti sono sicuramente zone da tenere in considerazione, qui l'incontro con il big barra è sicuramente più probabile.

In questi ultimi anni ho fatto molta attenzione a “dove” incontravo i pesci e in che situazioni, ed è emerso che spesso le grosse catture avvengono negli stessi punti, a volte con una precisione imbarazzante.

I barracuda si avvicinano alla costa col sopraggiungere del buio poi si dividono e scelgono il loro territorio di caccia; una secca, anche se piccola, con un buon fondale vicino è uno tra i luoghi migliori ed è inoltre una zona che il big barra non condivide con molti esemplari, quindi di solito in queste zone si effettua una sola cattura ma di taglia importante.

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La ferrata

Nell'immaginario di molti la "ferrata" nello spinning si identifica in un gesto potente ed immediato e nella stragrande maggioranza dei casi risulta essere la reazione corretta, ma non è sempre così... ad esempio se stiamo cercando di insidiare il Barracuda e ci troviamo in una situazione in cui il nostro avversario potrebbe essere una grande preda, ferrare in maniera poderosa ed ingaggiare un combattimento forzato fin da subito può non essere la mossa migliore, se poi abbiamo in mano una canna corta e rigida e una frizione serrata, beh non lamentiamoci se perderemo quel Barracuda.

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Quale sarebbe allora la ferrata più adatta e il "giusto modo"? perché?

Qui bisogna necessariamente fare delle distinzioni sulla tipologia dell'attacco sferrato dal Barracuda perché ne esistono di diversi tipi: lo Sphyraena Viredensis ha un apparato boccale osseo, quindi molto duro specialmente nella parte esterna della mascella e la mandibola laterale è altrettanto dura, quindi se il pesce spalanca la bocca e sferra un attacco ingoiando il nostro artificiale non avremo particolari problemi, l'artificiale si ancorerà nella parte interna della bocca e difficilmente si staccherà.

Se invece ci troveremo di fronte ad un attacco "laterale" ad una musata, cosa peraltro molto frequente, dobbiamo allora riflettere e cercare di comprendere che questo tipo di attacco è spesso scaturito dalla curiosità dello Sfirenide che non è dunque un vero e proprio predare ma assomiglia più ad un giocare con quel qualcosa di "strano".

Personalmente posso dire di aver catturato molti esemplari in questo modo, derivanti ovvero da un quasi sfiorare l'esca da parte del pesce, da un leggero contatto.

Fatta questa considerazione, se nel momento in cui il muso del Barracuda tocca le arpette del nostro artificiale e noi ferriamo bruscamente, ci sarà la possibilità di non ancorare il pesce; a differenza, con una ferrata "morbida" supportata da una canna moderata, avremo più possibilità di successo perché non imprimendo una forte e secca trazione a quell'unico amo dell’ancoretta puntato al muso del pesce, l'artificiale rimarrà attaccato ed avremmo più possibilità di fare aggrappare le altre ancorette in zone più "morbide" come la parte inferiore della mascella e la sottile zona cartilaginea posta all'estremità laterale della mandibola.

L'artificiale “al contrario”

A volte capita di prendere dei Barracuda con l'artificiale "al contrario" cioè con l'arpetta della coda verso l'estremità del muso e il resto del lures ancorato in senso opposto al pesce. Questa situazione si può ripetere periodicamente perché è frequente che lo Sfirenide attacchi la coda del pesce menomandolo, per poi mangiarlo letteralmente subito dopo .

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Questo modo di predare da parte del Barracuda di solito è riservato a pesci di taglia, ho potuto constatare in diverse occasioni che dei grossi Barracuda avevano nello stomaco dei pesci di buona taglia senza la coda.

Se a subire questo tipo di attacco sarà il nostro Lures potremmo percepire anche solo un "piccolo colpo" e poi magari un altro, in un caso del genere variare il nostro recupero sarà quasi obbligatorio, una ripartenza e un successivo stop potranno stimolare altri tentativi di attacco, fino a che l'ultima ancoretta non si punterà magari proprio sull'estremità della mascella, punto particolarmente duro specialmente nei grossi esemplari.

Anche in questo caso risulterà sconveniente una ferrata secca, meglio cercare di assecondare il dimenarsi del pesce che spesso avviene a galla, non forzando e cercando comunque di mantenere il contatto attendendo la prima vera fuga, in questo istante il nostro artificiale si sistemerà in senso opposto al pesce e le arpette si aggrapperanno nelle parti più morbide allora a questo punto si potrà assestare una ferrata più decisa.

Nella pesca non esistono né certezze matematiche né verità assolute, dunque quanto detto deve essere inteso come punto di riflessione ed eventuale sperimentazione; io personalmente credo che il concetto di "non forzatura" sullo strike e nella gestione del pesce porti ad una percentuale di successo maggiore prendendo in considerazione la specie in questione.

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