Obiettivo Pesce Serra

Pesce Serra

Il pesce serra è un autentico assassino. Aggredisce talvolta, anche quando è sazio, ogni forma di vita marina che ha la sventura di trovarsi in loco: sarde, alici, occhiate, aguglie, cefali, sugarelli, sgombri, boghe, stelle e chi più ne ha più ne metta.

Allorché sopraggiunge il misterioso stimolo di questa momentanea frenesia distruttiva la furia del serra è tanto incontenibile che non ingurgita le prede ma si limita ad azzannarle lasciandosi dietro una scia di corpi maciullati o sfregiati.

Purtroppo a tale rabbia frenetica e crudele che si scatena estemporaneamente a danno di ogni forma di vita marina corrisponde una accentuatissima sospettosità nei confronti delle esche trainate; ed è a questo punto che, per risolvere l’impasse, debbono entrare in gioco la capacità e la preparazione del trainista. Scendiamo nei dettagli.

Tecniche ed attrezzature per la pesca del pesce serra

Il pesca serra è un grande combattente, quando è allamato si difende a galla, dandoci quindi la possibilità di insidiarlo con attrezzature ultra light.

Vista la forza naturale con cui attacca le prede, e l’incredibile dentatura, per la cattura del pesce serra è indispensabile usare  terminali muniti di cavetto d’acciaio, soprattutto se si stratta di pesca da spiaggia o da terra, al quale si collega la lenza madre tramite un nodo di giunzione.

Si suggerisce a tal proposito, il “composite”, che oltre ad essere di facile esecuzione, ci permette di unire in maniera solida e affidabile due fili di diametro e materiale diverso. Nella creazione del nodo, le spire dovranno essere non meno di 10-12, e quando si procede alla chiusura,  attenzione a non accavallarle.

Naturalmente una canna lunga e potente aiuta nel combattimento e nelle repentine fughe e cambi di rotta. Come esche assolutamente da prediligere sanguinolenti tranci di sarda o muggine, oppure aguglia e muggine nel caso della pesca con il vivo.

Altamente consigliato è poi l’utilizzo di un terminale lungo al fine di donare più naturalezza possibile all’esca. Molto indicati sono i minitrave  che consentono ottimi lanci se si usa la trancia, mentre se si usa il vivo è consigliabile la montatura con piombo derivato, oppure la teleferica. 

Nel primo caso si tratta di una montatura scorrevole, in cui il finale è in linea con il madre (e/o shockleader) collegato tramite girella. Ad essa si abbina uno spezzone di nylon mediante una seconda girella che in questo caso sarà libera di scorrere, e cui si attaccherà il piombo.

E’ fondamentale che la lunghezza del bracciolo sia una volta e mezza la lunghezza dello spezzone del filo di nylon dotato del piombo, e che gli ultimi 30 cm del finale siano in cavetto d’acciaio di libbraggio adeguato alla preda.

La teleferica invece non è altro che un long arm alla cui estremità superiore è stata legata una girella con moschettone del tipo rolling che, dopo aver lanciato e messo in tensione, andrà agganciata al corpo di lenza e resterà libero di scorrere fino al piombo (per evitare lo stress del lancio al pesce esca che sarà libero di nuotare e di attirare con le sue vibrazioni il predatore)

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