Introduzione alla Pesca alla Trota in Torrente a Spinning con Esche Siliconiche

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Pescare pesci selvatici con i livelli spesso bassi che caratterizzano i corsi d’acqua appenninici non è cosa facile. Bisogna sapersi muovere bene tra la vegetazione e con passi felpati e lanci precisi presentare alle trote l’artificiale in modo impeccabile senza destare sospetto. Soltanto in questo modo potremo assicurarci qualche bella cattura di qualità!

In questo periodo le ore migliori sono quelle più calde della giornata, ma essere sul torrente all'alba, garantisce oltre che qualche bella cattura anche un po' di solitudine.

Non ci dimentichiamo che durante i giorni che seguono l'apertura delle acque pregiate molti pescatori si riversano nei fiumi e nei torrenti a vocazione salmonicola. Pescatori che, con l'andare della stagione, scompariranno per lasciare spazio ai veri appassionati di questi spot.

Gli spot più favorevoli

La scelta del corso d'acqua diventa di prioritaria importanza. Prima di decidere tutto il resto dobbiamo concentraci sullo spot da battere. Per fare ciò, daremo uno sguardo alla stagione, condizioni meteo e livelli.

Di solito, come detto in precedenza avremo livelli bassi soprattutto se in montagna è nevicato e le temperature rigide non hanno favorito il formarsi di perturbazioni. Venti che soffiano da nord sono spesso i veri nemici della pesca in generale, ma soprattutto di questa disciplina che punta tutto sull'attività del pesce.

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Occhi indirizzati quindi su tutti quei tratti dove l'acqua è leggermente più calda, più carica, ottimi gli spot a ridosso dei centri urbani dove sicuramente le temperature del liquido saranno leggermente più calde proprio perché qui ci si riversano scarichi organici che favoriscono, inoltre, il formarsi di larve tanto graditi dalle trote.

Possiamo avere ottime chance anche nei tratti collinari dove la neve non è caduta o se lo ha fatto è stato un episodio effimero. Anche qui, possiamo incontrare una buona attività del pesce già dalle prime luci del mattino perché le temperature saranno più miti, stiamo parlando di torrenti di bassa collina, quindi mai al di sopra dei trecento metri sul livello del mare.

Canne & C.

In un torrente largo al massimo tredici metri, meglio optare per canne di almeno tre metri, ad azione progressiva armate con un mulinello di dimensioni piccole: un 2500 massimo caricato con del trecciato sottile in modo da garantirci lanci precisi anche con esche ultraleggere ed una buona resistenza in caso di incaglio sul fondo.

Attenzione alla ferrata: quando si pesca con il trecciato, poiché è un filo molto rigido, ottimo per sentire anche la più sospettosa e vellutata delle abboccate, ma tremendamente potente e pronto sulla ferrata, si deve evitare di ferrare con troppa energia, altrimenti si rischia di strappare l’apparato boccale del pesce. Anche perché quando si pesca con il silicone la ferrata deve essere pronta, istantanea alla minima percezione di abboccata.

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Soffice come... gomma

L'uso delle esche siliconiche nel panorama spinning si affaccia diversi anni fa, quando alcuni pescatori iniziarono “l'esperimento” in Appennino per poi divulgarlo in tutto il Paese ed anche oltre.

I puristi della tecnica ci hanno messo del tempo ad accettare questo nuovo sistema di affrontare i fiumi ed i torrenti a vocazione salmonicola, ma alla fine hanno ceduto al fascino e soprattutto alla potenzialità delle esche di gomma.

Saltano tutti gli schemi pescando a gomma anche perché il corso d'acqua viene affrontato in maniera totalmente diversa.

L’azione di pesca

Pescando in torrente con la gomma, talvolta ci andiamo a complicare la vita, però, l'azione di pesca che ci può regalare questo sistema è unica e soprattutto da pescatori e padroni del senso dell'acqua e del pesce.

Pescheremo con canne che non supereranno mai i tre metri di lunghezza, dotate di cime sensibili, talvolta in carbonio pieno e saranno proprio loro a farci capire se stiamo pescando nella maniera giusta.

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Prendiamo in esame un torrente di montagna che raggiunge larghezze massime di almeno quindici metri con livelli buoni. Ovviamente con acqua cristallina non possiamo certo permetterci il lusso di avvicinarci troppo allo spot quindi dobbiamo lanciare l'esca nel punto giusto per farla scendere verso valle.

Sì, perché di questo si tratta, l'esca deve scendere verso valle nel flusso di corrente come se fosse trasportata naturalmente da quest'ultima senza suscitare nel selvatico il sospetto di una insidia.

La difficoltà maggiore sta nel fatto che dobbiamo essere molto bravi nell'evitare il dragaggio dell'esca, pena il rifiuto immediato anche del più smaliziato dei pesci. Quindi, una volta lanciato e preso il fondo, teniamo la canna alta a ore undici e seguiamo l'andamento dell'esca.

Attenti colpetti di canna la faranno lavorare in corrente e saltellare tra i massi del fondo. L'abboccata della trota sarà spesso di rapina deve seguire pronta la ferrata, non dobbiamo lasciare troppo spazio al pesce si rischia che rilasci l'esca poiché accortosi dell'insidia.

L'uso del fluorocarbon

Nella bobina del mulinello abbiamo caricato del trecciato dello 0,12, ma l'esca va collegata ad un finale di fluorocarbon. Questa scelta è dettata dal fatto che il trecciato non ha alcuna resistenza all'abrasione quindi una volta che l'esca ripetutamente lanciata in acqua saltella tra i massi, questo si rovinerebbe con la perdita di quest'ultima, inoltre è visibile ai pesci.

Uno spezzone di almeno un metro di fluorocarbon dello 0,18 è quello che ci vuole. In questo modo avremo una forte resistenza all'abrasione ed una impeccabile presentazione dell'esca.

Impiegando il nylon della stessa misura potremo acquistare qualcosa in morbidezza, in questo il fluorocarbon è un filo rigido, ma perderemo in resistenza all'abrasione ed è questo che nel caso specifico interessa di più.

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In commercio ci sono molti fluorocarbon di ultima generazione con buone caratteristiche di morbidezza e ottimi carichi di rottura.

Per collegare Trecciato a fluorocarbon useremo il nodo Albright.

Esche e inneschi

Le esche di silicone da impiegare in torrente sono molteplici, ma quelle che ci hanno permesso in molti casi di catturare qualche bella trota sono state le imitazioni di vermi e di camole di colore rosso, mattone e bianco.

L’esca di silicone viene montata su un amo modello Aberdeen con occhiello. Sotto l’anello fisseremo la zavorra costituita da un piombo di misura variabile, secondo le condizioni di corrente presente in quel tratto di torrente.

piombi utilizzati sono quelli per la pesca all’inglese contraddistinti da sigle con le seguenti lettere: AA, BB, SSG. Ogni sigla corrisponde ad una grammatura diversa (AA 0,80 – BB - 0,40 SSG - 1,60 grammi).

L’innesco deve essere posizionato sull’amo cercando di coprire anche il piombo che fungerà da Jig saltellando sul fondo proprio come un’esca naturale trasportata dalla corrente.

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Un accorgimento che dobbiamo avere sempre quando si pesca in torrente e quindi in corsi d'acqua caratterizzati da una morfologia di ciottoli talvolta disastrata è quello di ridurre al minimo le possibilità di incaglio e conseguente perdita dell'esca. Per ovviare a questo dobbiamo stare sempre molto leggeri in modo che l'esca saltelli sul fondo senza mai fermarsi soprattutto quando agiamo in passata naturale.

Effettuate sempre qualche “giro” di prova in modo da trovare la giusta quantità di piombo.

Esche di fantasia

Capita sempre più spesso che esche di fantasia non tanto nella forma, ma nei colori invogliano all'abboccata anche le trote più apatiche salvando il cappotto.

Una di queste esche fa parte della serie Power Bait di Berkley. Si tratta di una soft bait dal colore inconsueto, ma interessante per pescatore e pesce.

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Il suo lavoro in acqua è impeccabile se manovrata a dovere. Va utilizzata innescandola su ami a occhiello, a gambo corto e con un gap molto pronunciato. La testina piombata che correda l’amo in questione non deve andare oltre il grammo di peso, per non penalizzare il movimento dell’esca.

Recuperatela in maniera dolce e lineare e, con il favore della corrente, fatele lambire i vari ostacoli che formano l’alveo torrentizio, e poi vedrete che sorprese vi capiteranno.

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Pesca a vista

Per un'azione di pesca più completa, ma soprattutto attenta, si consiglia di indossare un paio di occhiali polarizzati per almeno due motivi ben distinti.

Il primo è quello di poter annullare i raggi del sole e i riflessi sull'acqua anche in giornate nuvolose in modo da scorgere bene il fondale soprattuto nelle zone di acqua bassa e corrente lieve.

Non è raro e qui entra in gioco il secondo punto scorgere qualche trota allo scoperto intenta a cibarsi della pastura naturale trasportata dalla corrente. In questo caso dobbiamo avere sangue freddo avvicinarsi con molta circospezione e lanciare l'esca nel punto più idoneo in modo da presentarla al pesce in maniera impeccabile.

Sarà emozionante vedere l'attacco della trota sul silicone e ancor di più essere riusciti, quindi ad avvicinarsi ad un pesce selvatico senza farsi vedere o sentire.

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