Le "Regole" del Mare

Mare
 

Il canalone

È un avvallamento creato dal deflusso d’acqua da riva verso il largo e la sua profondità è maggiore rispetto alle zone laterali. Lo scavo che si viene a creare fa sì che il fondo venga continuato smosso, per tutta la lunghezza del canalone stesso, e questo attira i pesci.

Si può individuare con una certa facilità in quanto è perpendicolare alla costa, rispetto alla quale crea una marcata rientranza. In caso di mare mosso si riconosce per il suo stato piuttosto calmo rispetto alla turbolenza ai suoi lati, il canalone apparirà come un vero e proprio viale.

Quando ci troviamo in condizioni di mare mosso e non siamo in grado di pescare nei pressi di un accumulo detritico, in quanto ha già esaurito il suo potere attrattivo, possiamo lanciare la nostra esca all’interno di un canalone.

Il frangente

Non è altro che il punto dove vediamo infrangersi la prima onda. Se ci troviamo in spiaggia questo avviene perché cambia il livello del fondale e le onde si infrangono. Questo sarà il primo posto dove la sabbia viene smossa dalle onde e con essa i detriti presenti.

Oltre il primo frangente si crea un “corridoio detritico” più o meno parallelo alla riva e questo sarà il posto dove dovremmo cercare di posizionare la nostra esca, perché sarà quello dove maggiore sarà la presenza dei pesci proprio per la maggior presenza dei detriti.

Il moto ondoso

Imparare a capire il moto ondoso ci farà capire se il momento in cui ci troviamo in spiaggia è prolifico oppure no. Basta contare quante onde si infrangono in un minuto. Se arriviamo a contarne al massimo cinque, vuol dire che il mare è calmo e dobbiamo concentrare la nostra battuta di pesca in tre zone: una secca, una foce di un fiume oppure una zona dal fondale misto.

 
 

Se contiamo una decina di onde o poco più ci troviamo o nella fase salente della marea (e questo sarà un buon momento per pescare) oppure nella fase discendete (proviamo lo stesso perché anche se l’azione dei pesci tende a diminuire non è detto che non si prenda niente).

Se contiamo fino a diciotto onde questo è il momento migliore per pescare perché è quello in cui i pesci sono in maggiore attività.

Oltre le diciotto il cappotto è quasi assicurato, perché le correnti saranno troppo forti per poter tenere le nostre lenze in pesca e a questo punto o ce ne torniamo a casa oppure se sappiamo che in zona c’è qualche baia andiamo lì, poiché più riparata dalle correnti e dai venti.

La riva

Studiare come è fatta la riva è anche questo un aspetto importante per le nostre battute di pesca. Se tra la riva e il mare si crea una linea dritta vuol dire che qui il fondale è uguale ovunque e non viene smosso…capiamo da soli che non sarà di sicuro uno spot prolifico.

Se ci troviamo di fronte a delle punte di sabbia che si inseriscono nel mare, quello può essere un buon punto in condizioni di mare calmo, poiché il fondale continuerà ad essere basso e, con mare calmo appunto, verrà smosso al minimo movimento dell’acqua, risultando attraente se ci sono dei pesci nelle vicinanze.

Le maree

Una marea è essenzialmente un flusso di acqua che dal largo si sposta verso riva (alta marea) e viceversa (bassa marea). Il momento migliore per praticare il surf casting sarà quello precedente l’alta marea fino al culmine massimo per poi andare diminuendo man mano che arriva la bassa marea.

Perché è l’alta marea il momento migliore?

Semplicemente perché il flusso di acqua proveniente dal largo inizierà a smuovere il fondale e i detriti in esso contenuti trascinandoli verso riva. Generalmente inizia ad essere un buon momento da due ore prima e qui dovremmo cercare di lanciare le nostre lenze più lontano possibile per poi avvicinarci man mano.

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