L'Ecoscandaglio nella Traina con il Vivo

Ecoscandaglio

La traina con il vivo, è la pratica che maggiormente si avvale di questo strumento tecnologico, poiché ci permette di seguire passo passo il fondale ma anche di intuire le dinamiche delle mangianze e delle predazioni. 

Spesso infatti i pesci si riuniscono in assemblamenti compatti per sfruttare il numero in propria difesa,  e in questo caso l’individuazione di mangianze risulta provvidenziale per la battuta di pesca.

L’eco si compone di due parti fondamentali:

 Il trasduttore: è il cervello dello strumento, ed ha il compito di trasmettere verso il fondo un segnale ad ultrasuoni. Appena questo intercetta un ostacolo, rappresentato da qualsiasi cosa come una roccia pronunciata o un pesce singolo,  gli ultrasuoni rimbalzano sull’ostacolo e vengono ricevuti dallo strumento, il quale provvederà a renderli visibili con una linea grafica sul monitor.

Per un uso corretto dell’ecoscandaglio, è fondamentale una buona installazione del trasduttore che può essere posizionato a poppa o carena, basta che le turbolenze dei flussi di acqua siano minori, in quanto potrebbero ridurre la velocità massima a cui è possibile scandagliare.

Nel caso del trasduttore esterno, si prevede un posizionamento a poppa, in un punto in cui rimanga sempre a contatto con la superficie dell’acqua, e una immersione non eccessiva.

L’installazione dei trasduttori passanti, invece,  prevede il montaggio mediante un foro nella carena.

Generalmente il punto migliore si identifica con un accurato controllo delle linee d’acqua, e in particolar modo al centro del terzo posteriore dell’opera viva. La complanarità con la linea di galleggiamento è resa possibile grazie all’applicazione di spessori sagomati, da porre all’interno o all’esterno della carena.

 
 

Il Monitor: è un decodificatore del segnale inviato dal trasduttore.  Ha la capacità di segnalare esattamente la distanza esistente tra il trasduttore ed il bersaglio, grazie ad una scala graduata posizionata a fianco.

Si consiglia di posizionarlo in un posto in cui vi sia ottima visibilità da ogni punto di svolgimento delle azioni di pesca, e in cui sia garantita accessibilità agevole dei comandi.

Nella traina con il vivo, gioca un ruolo fondamentale la regolazione del “gain”,  che va eseguita non a barca ferma ma a velocità di traina, e soprattutto si effettua al momento e nel luogo della battuta.

Si tratta di coordinare la potenza di emissione degli ultrasuoni,impostando un valore che permetta di vedere in modo nitido il grafico del fondo. Quindi si aumenta piano piano il valore fin quando lo schermo inizia a sporcarsi con piccoli disturbi, e a questo punto si riduce  fino a pulire completamente lo schermo.

Naturalmente, più lo strumento è sofisticato, più il dettaglio sarà nitido, privo di disturbi, in grado di vedere con assoluta precisione la conformazione di alghe, pesci, o scogli, insomma, una lettura dello schermo che offre una visione quasi come una telecamera, a tutto vantaggio del pescatore.

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