Pesca a Feeder. Specialist in Cava

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Quando si parla di , cambia davvero poco se ci troviamo di fronte ad una cava artificiale di piccole dimensioni piuttosto che di un invaso wild convertito alla pesca dopo aver esaurito l’uso originario. L’importante è analizzare alcuni aspetti fondamentali per capire CHI dobbiamo affrontare, DOVE lo dobbiamo sfidare e COME lo dobbiamo insidiare.

Partiamo dalla morfologia dello spot che incide pesantemente sulle scelte tecnico/tattiche. Se pensiamo al perimetro di una cava, un rettangolo con profondità regolare, postazioni ben delimitate dalle apposite piazzole e una popolazione ittica mono specie o fortemente maggioritaria questo è ben diverso da un ambiente selvatico, dal perimetro caratterizzato da anse e sponde irregolari, con sbalzi di profondità e postazioni ricavate di volta in volta dove la vegetazione lo permette, soprattutto se, come spesso accade, la popolazione ittica è abbondante, ma variegata.

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Nel primo caso parliamo di spot soggetti normalmente a forte pressione di pesca. E' quindi necessario studiare le abitudini dei pesci presenti specie se lo spot in questione è teatro di competizioni, l’approccio standard prevede di portare il pesce dove vogliamo noi attraverso la pasturazione.

Nel secondo caso la faccenda si complica, la mia cava preferita in questo senso ha una pressione di pesca praticamente nulla, pur essendo un invaso a pagamento, ed è necessario individuare i punti dove il pesce staziona e si nutre abitualmente, punti che, in relazione alla stagione, possono variare dal sottosponda, passando dal gradino fino al centro del lago. In queste situazioni è importante presentare pastura e innesco davanti l’uscio di casa del pesce, cioè dove la sua presenza, per i motivi di cui sopra, è più probabile.

In sostanza fra le due esemplificazioni estremizzate sopra descritte passa la stessa differenza che c’è fra una pizzeria che effettua solo servizio al tavolo e una che effettua servizio a domicilio.

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Nel primo caso è utile un giro di perlustrazione, per vedere come pescano gli habitué dello spot, almeno fino a quando non diventate voi i clienti più affezionati. Basta un po’ di spirito di osservazione per individuare le tecniche più redditizie e la zona di pesca più proficua, questo senza arrivare a “interrogare” il malcapitato di turno.

Nel secondo caso, quello che ci interessa, diventa molto più produttivo dotarsi di una canna con filo robusto, un piombo e farsi un giretto per individuare scalini, sbalzi di profondità, punti inerbati e ogni altra informazione utile a capire dove calare feeder e innesco, il resto lo fa un’attenta osservazione, l’esperienza e il famoso senso dell’acqua, e questo purtroppo non sono in grado di descriverlo o spiegarlo e non lo trovate né in edicola né sul web.

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Una volta assunte le informazioni del caso (se già non le avete) abbiamo la fortuna di poter sfruttare un’arma micidiale a nostro favore, ovvero l’assenza di corrente. Questo ci permette di giocare in scioltezza ottenendo il massimo rendimento dalla peculiarità che contraddistingue da sempre la pesca a feeder, cioè presentare l’esca vicino la pastura, in questo caso non la presentiamo nelle immediate vicinanze, ma sopra se non dentro la pastura stessa, parliamo di method.

Il viene associato normalmente a zavorre importanti, grosse palle di pastura, terminali cortissimi e robusti, hair rig e esche dure ben dimensionate... niente di più sbagliato. Nulla vieta di affrontare efficacemente ambienti di questo tipo usando piccoli flat method da 15 g proponendo terminali sottili su cui montare piccoli ami innescati con un paio di bigattini, soprattutto se la cava presenta, oltre alle classiche carpe, altri pesci meno grossi, ma molto più diffidenti quali carassi, scardole, tinche e cavedani.

Scordiamo per un attimo canne con cima avon, mulinelli dotati di bait runner e fili extra size. Il method può essere usato con profitto anche con una corta 11’ munita di un tip da 2 oz caricando dello 0,20 su un mulinello taglia 3000 a frizione anteriore. In acqua ferma una 10’ o una 11’ sono più che sufficienti per praticare il method in tutte le sfumature necessarie all’ambiente descritto.

Molti dei prodotti presenti oggi sul mercato coniugano perfettamente la sensibilità di punta necessaria a cogliere mangiate che non sono sempre la partenza bruciante di una carpa, con la “schiena” utile per gestire la stessa carpa anche se grossa. Un mulinello taglia 3000/4000 è più che sufficiente, considerate le normali distanze di lancio, a caricare i 150 m di 0,20/0,22 che servono per sorreggere una montatura come quella che propongo nella sequenza fotografica di seguito.

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La presenza del bait runner non è indispensabile anche perché si pesca con una sola canna, magari ben poggiata su di un robusto feeder arm munito di butt rest, senza la classica posizione con il fusto perfettamente allineato alla lenza madre, ma andando ad assumere la posizione angolata più consona alla situazione, angolazione sia fra canna e filo sia fra canna e piano dell’acqua.

Twisted Running Method Rig

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Materiale occorrente: mould method, attacco rapido.

Esecuzione: inserire sulla lenza madre il method e il cappuccio dell’attacco rapido.

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Doppiare la lenza madre inserendo il moschettone dell’attacco rapido, brillare circa 8/10 cm della stessa, e chiudere la brillatura con un nodo a otto.

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Portare in sede il cappuccio dell’attacco rapido e far scorrere il method fino a superare il nodo a otto della brillatura.

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Una volta collegato il terminale la montatura è pronta.

Caratteristiche

A differenza di una normale lenza da method rivolta ai grandi grufolatori, questa non è bloccata il che riduce di molto l’effetto auto ferrante della stessa anche per l’esiguo peso delle zavorre impiegate.

I pesci normalmente insidiati, come scardole e carassi, non sono soliti effettuare la classica partenza da carpa, ma molto spesso si limitano a mordere o assaggiare l’esca prima di ingoiare il tutto.

La posizione della canna, ad angolo più o meno aperto rispetto al method, segnala in modo puntuale le tocche senza insospettire il pesce proprio per effetto della zavorra scorrevole e di scarso peso.

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Nel momento in cui una carpa o un channel abboccano la montatura conserva comunque un minimo di azione ferrante per effetto dell’attacco rapido, scelto in un modello solidale con la bocca del method, e del nodo della brillatura che non permette uno scorrimento totalmente libero della zavorra.

La lenza madre è scelta nei diametri dallo 0,20 allo 0,23, il che consente, al bisogno, di confezionare il terminale con un più morbido trecciato di piccole dimensioni. La brillatura, inoltre, irrobustisce la parte terminale della lenza madre dove lavora il method.

Questo tipo di montatura è produttiva anche con gli amur che, a dispetto di una taglia elevata, difficilmente aspirano e partono come una carpa, ma mordono l’innesco, il che da il tempo al pescatore di scegliere il momento della ferrata.

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