Pesca al Cefalo in Foce con Pane e Bolognese

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Una specie ittica che sicuramente da sempre appassiona ed impegna anche il più esperto dei pescatori alla passata. Stiamo parlando del cefalo icona estiva per i più, pesce di serie B per altri che… forse non hanno mai provato l’ebbrezza di averne uno in canna.

Bene, chi dice che i cefali sono pesci di serie B evidentemente non ha mai avuto a che fare con questa specie divertente in fase di combattimento. L’esplosione di potenza sprigionata da un cefalo dà al pescatore una scarica di adrenalina veramente impressionante, poi pescato con attrezzature leggere, rende il tutto più emozionante.

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Finalmente il caldo e la bella stagione hanno preso il sopravvento ed i livelli ora perfetti, presto subiranno ulteriori abbassamenti. I cefali stanno risalendo, adesso i corsi d'acqua dolce e, con il favore della marea montante e dei corsi d'acqua, adesso con livelli idrici ottimali, si insinueranno anche per diversi chilometri.

Sosteranno lungo l'asta del fiume per tutta l'estate e parte dell'autunno per riprendere la via del mare o abbassarsi verso di esso, con le prime piene importanti che segnano l'inizio dell'inverno. Ma godiamoci la bella stagione, adesso e qualche bella giornata di pesca a cefali.

Il pesce

Esistono molte specie di cefalo, il più pregiato è sicuramente il cefalo dorato (Liza dorato) conosciuto dai più con il nome di “Gargia d’oro” che potremo trovare con più facilità in mare aperto, pescando dalle scogliere o dai moli in prossimità della foce.

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La specie che cattureremo con maggiore frequenza nelle acque salmastre sono: il cefalo comune (Mugil cephalus) e il cefalo bosega (Chelon labrosus). Pur assomigliando a tutte le altre specie di cefali, quest'ultima presenta un corpo più tozzo ed un apparato boccale molto calloso e duro.

La colorazione della livrea varia secondo l’habitat. Le pinne sono un po’ più scure e potenti. Questo denota il fatto che in fase di combattimento sprigiona una potenza unica nel suo genere.

La tecnica

La bolognese è la canna più impiegata per la pesca alla passata, specialmente quando ci confrontiamo con pesci anche di mole sostenuta che dobbiamo pescare per forza con terminali non capillari come nel caso odierno, comunque sempre su un diametro mai superiore allo 0.14 anche perché i cefali talvolta sono molto scaltri, soprattutto in acque particolarmente limpide.

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L’azione della canna deve essere medio rigida, soprattutto ci occorre un attrezzo molto veloce nella ferrata. La lunghezza della canna dovrà essere scelta in base al luogo i pesca. Di solito si scelgono tratti di fiume abbastanza comodi con profondità media di circa tre metri, quindi, ottima una sei metri.

Galleggianti

Per la pesca al cefalo in acqua lenta e ferma è stato studiato un galleggiante dalla forma affusolata con un corpo che si allarga man mano che si scende verso la deriva, questo per dare maggiore stabilità al segnalatore e, ciliegina sulla torta, un'antenna dotata di insert per donare al galleggiante una sensibilità unica.

Non dimentichiamoci che il cefalo ha un modo di mangiare molto particolare, “spelluzzica” l'esca, quindi difficilmente vedremo affondate decise nonostante il galleggiante tarato quasi a bolla.

La difficoltà maggiore nella pesca al cefalo è quella di trovare il tempo giusto di ferrata, una risposta che non sarà mai tra i fiumi di inchiostro che parlano di pesca. Dovrete andare sul fiume, seguire le regole base descritte e poi affidarvi al vostro istinto.

Spallinata corta

Il cefalo predilige esche abbastanza statiche, quindi anche la spallinata che va a tarare il galleggiante dovrà essere corta, su circa 30 cm di lenza madre dello 0,14 mm, terminale corto, 20 cm e amo del n. 14.

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La pasturazione

Nella pesca al cefalo diventa di fondamentale importanza una pasturazione costante e dallo sfarinato aromatizzato al formaggio e all'aglio.

Al cefalo piacciono i sapori forti. Sul mercato possiamo trovare tante pasture proposte dalle varie aziende di settore. Tra una e l'altra ci possono essere ingredienti diversi, ma che non fanno la differenza anche perchè, la ricetta per il cefalo prevede l'uso di formaggio, aglio, sarda e sale. Quindi, basterà affidarsi ad una pastura che contiene questi ingredienti ed il gioco è quasi fatto.

Unica cosa a cui dobbiamo sempre fare molta attenzione è che la pastura sia bianca come la farina, questo è molto importante agli occhi del cefalo.

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Come preparare la pastura

La consistenza dello sfarinato deve essere tale rispetto allo spot e soprattutto all'approccio che abbiamo con esso. Pescare cefali su un fondale medio di circa tre metri vuol dire dare una consistenza alla pastura in modo da far arrivare la palla di sfarinato sul fondo non del tutto integra, ma leggermente sfaldata lasciando cadere piccoli frammenti di ingredienti.

In questo caso, lo spot non presenta nessuna corrente, l'acqua è lenta se non ferma, tipico spot da cefali. Quindi daremo allo sfarinato tanta acqua quanto basta per ottenere un mix molto morbido che, una volta lanciato in acqua lasci la “nuvola” in superficie. Ecco, questa è la consistenza giusta le foto esplicative parlano chiaro.

La pastella

Una delle esche più impiegate è la pastella al formaggio. Questo mix di ingredienti simili alla pastura lo possiamo trovare con facilità in molti negozi di pesca on- line specializzati.

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Una volta bagnata disporremo di una soluzione molto gommosa, morbida, ma tenace una volta modellata sull'amo e, ai cefali piace molto. Viene venduta in piccoli confezioni. Innescheremo la pastella su ami del n. 14 a curva ampia in modo da garantire una buona tenuta dell'innesco.

La voluminostà dell'innesco dipenderà dall'attività dei cefali e, soprattutto dalla loro dimensione. Di solito faremo inneschi piccoli quando le abboccate rallentano e più consistente quando avremo i cefali in pastura e quindi in frenesia alimentare insieme anche a soggetti di piccola taglia.

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Misurare il fondo

Questa operazione è sempre molto importante quando andiamo a pescare, lo diventa ancora di più quando l'obiettivo è il cefalo. Questo perché, come già detto in precedenza ha un modo di mangiare molto particolare, dovuto anche all'apparato boccale.

Una corretta misurazione del fondo può ridurre al minimo le ferrate a vuoto. Quindi, spenderemo in questa operazione il tempo necessario per capire bene la conformazione del fondo dove andremo ad agire. Partiremo con un appoggio dell'esca minimo, circa un centimetro, per aumentare se le ferrate a vuoto insistono

Alcune ricette self made per gli amanti del self made, proponiamo due valide ricette per la pesca al cefalo

PASTURA AL FORMAGGIO Ingredienti in percentuale: Pane bianco 50% - Farina di formaggio 15% - farina di conchiglie 15% - farina di mais cruda 10% - farina di gamberetti 10%.

PASTURA ALLA FARINA DI PESCE Ingredienti in percentuale: Pane bianco 50% - farina di aringhe 20% - farina di formaggio 10% - farina di mais cruda 10% - latte in polvere 10%.

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