Pesca in Mare: Light Drifting alle Palamiti

Primo consiglio è quello di posizionare nel pozzetto della barca almeno quattro canne con gli appositi portacanne orientabili, per disporle a ventaglio quasi orizzontali sulla superficie del mare.

Portate l’imbarcazione in prossimità del cappello della secca, monitorate con l’ecoscandaglio la zona, e ancoratevi a monte del punto scelto di circa 30- 50 mt a seconda del vento, dello scarroccio e della corrente presenti.

Appena pronti si inizia a pasturare in superficie, lentamente ma in continuità. Per ogni pescata di circa 4-6 ore ci vuole almeno una cassa di sardine, altrimenti potremo economizzare con mezza cassa se i pesci saranno ben attivi sottobordo: questi infatti se sono presenti, vanno stimolati e non saziati.

Ipotizziamo di pescare su un fondale di 22-25 mt in presenza di rocce e posidonia. Caliamo le canne: la prima stopper su lenza con galleggiante scorrevole a 15 mt circa dall’esca, fuori per 20-30 mt, a zavorra zero; la seconda libera, senza galleggiante, a zavorra zero; le altre due, una con galleggiante, 8-10 mt dall’esca con 1-2 gr di piombo, e l’altra con galleggiante, 18-20 mt dall’esca, 5-6 gr di piombo, per verificare in quale interstrato d’acqua si riescono ad allamare le palamite.

Per ogni canna calata in acqua è necessario aprire l’archetto del mulinello e lasciare fuoriuscire lentamente la lenza in corrente.Laddove intercetteremo i pesci bloccheremo l’archetto per concentrarci nello spot di pesca.

Ogni tanto è necessario recuperare la lenza di ogni mulinello, altrimenti la bobina si svuota, per poi ricominciare: si innesca con la sarda, si cala, si apre l’archetto e via con la lenza che fuoriesce.

Articoli correlati